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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Democratici verso la scissione? L'amarezza dei politici aretini. Brogi: "Voglio essere sinistra nel Pd"

L'assemblea nazionale del Partito Democratico ieri è terminata con qualche punto interrogativo. La situazione è molto liquida, sta maturando la scissione anche se non è stata ufficializzata. Le parole più nette le ha pronunciate il governatore...

L'assemblea nazionale del Partito Democratico ieri è terminata con qualche punto interrogativo. La situazione è molto liquida, sta maturando la scissione anche se non è stata ufficializzata. Le parole più nette le ha pronunciate il governatore Enrico Rossi sia ieri:

“È stato alzato un muro, sia nel metodo che nella forma. Per noi la strada è un’altra. Sono maturi i tempi per formare una nuova area. Ci sono stati milioni di cittadini che hanno abbandonato questo Pd. Abbiamo posto lo stesso problema che milioni di cittadini pongono e che avvertono il PD come un partito non pi di sinistra. Abbiamo provato ad avanzare alcune idee, invece è stato alzato un muro e non abbiamo avuto nessuna risposta di merito nemmeno di metodo”.

Anche nella nota congiunta con Emiliano e Speranza:

"... E' ormai chiaro che è Renzi ad aver scelto la strada della scissione assumendosi cosi' una responsabilità gravissima"

Che oggi:

"Proprio poco fa stavo pensando di rispedire la mia tessera alla mia sezione, con una lettera, e andarne a trovare anche il segretario"

Sono ore di fermento per gli aderenti al Partito Democratico che non vorrebbero la scissione. Tra questi Donella Mattesini che ieri è rimasta, suo malgrado, bloccata a casa e che ha sofferto davanti alla tv guardando la diretta dell'assemblea.

Per adesso nessuno tra i politici aretini di primo piano, pare muoversi dalle proprie posizioni, nemmeno l'assessore regionale Vincenzo Ceccarelli, molto vicino al presidente Rossi, ma al quale avrebbe annunciato l'intenzione di non lasciare il Pd.

Gli sfoghi si sono affidati ai social network. L'onorevole Marco Donati è convinto che nella rottura ci siano solo personalismi incomprensibili agli occhi dell'opinione pubblica.

Ogni volta che ci sono delle polemiche politiche cerco di mettermi nei panni di coloro che leggono i giornali, ascoltano i Tg o accedono a qualsiasi altra fonte di informazione

Sono certo che, mai come questa volta, l'opinione pubblica abbia fatto fatica a comprendere la discussione che ha coinvolto molte figure politiche del Partito Democratico

Decine di prese di posizione, comunicati stampa e interviste che lasciano stupefatti coloro che osservano

Non voglio aggiungere altre polemiche ma semplicemente far notare che, in queste dichiarazioni, non troveremo contenuti che giustificano una rottura ma solo personalismi e rancore.

Mi sono chiesto spesso in queste ore se gli amici della minoranza del mio partito si sono accorti della ferita mortale che hanno inferto all'immagine della politica facendo apparire la discussione incomprensibile e a tratti paradossale. Li invito a fare una rassegna stampa degli ultimi giorni e mettersi per un momento, come ho fatto io, nei panni di un lettore: se hanno ancora un po' di senso di responsabilità capiranno cosa sto dicendo.

Ieri Walter Veltroni ha spiegato perfettamente le ragioni per le quali è nato il Partito Democratico. Chi si rivede in quei valori e in quella base culturale non ha motivo di lasciare questa comunità politica ma ha, semmai, il diritto più che legittimo di proporre un'alternativa al prossimo congresso. Lavoro, sanità, scuola, sicurezza, impresa, questi sono gli argomenti sui quali confrontarci e con essi rilanciare i temi istituzionali della democrazia maggioritaria e della governabilità: tutto il resto non solo è noia, come diceva Franco Califano, ma genera delusione e rabbia #assembleapd

Ad osservare da casa anche il segretario provinciale Massimiliano Dindalini che si dichiara contrario alla scissione e fa un appello a tutti gli aretini componenti dell'assemblea o in carica nelle amministrazioni pubbliche o segretari di partito:

"la scissione è contro i valori del Pd e aumenterà la distanza tra la gente e la politica"

La nascita del Pd aveva rappresentato una novità nella storia della sinistra italiana. Per molti motivi. Uno lo vorrei ricordare oggi: fine delle continue divisioni ed inizio di una nuova politica di coesione tra forze e culture capaci di costruire sintesi più avanzate.

Il mio impegno, oggi, è perchè non si torni indietro. Sono contrario alla scissione: sarebbe l'ammissione di una generale impotenza. Di tutti: di chi se ne va e di chi resta. Tutti insieme dovremmo ammettere che il progetto di un grande partito capace di avere una visione generale, un progetto politico, una capacità di relazione con tutti i cittadini è finito. E avremo difficoltà a difenderci quando qualcuno ci dirà che non era mai esistito.

Un partito è fatto di donne e di uomini. Persone in carne e ossa che hanno idee, programmi e sogni. Sono convinto che quelle che hanno scelto il Pd lo hanno fatto in nome di progetti e valori. Uno di questi è l'unità. Di fronte alla disgregazione sociale, alla conflittualità diffusa ad ogni livello, può il Pd fare la scelta della divisione?

Certo ci sono stati errori: la partecipazione e l'azione collettiva sono valori fondanti del Pd. Forse non sono stati pienamente rispettati. Ma la reazione può essere quella di violare un altro valore fondante che è quello dell'unità?

Mi rivolgo ai componenti aretini dell'Assemblea nazionale del Pd, a tutti gli amministratori pubblici, ai dirigenti del partito affinchè tutti quanti si possa continuare a lavorare insieme per rendere migliore questo partito. In caso contrario chi privilegia ragionamenti di potere rimarrà presto deluso: ci penseranno gli elettori. Ma tutti gli altri, cioè i cittadini che ci hanno dato fiducia fino ad oggi, avranno ricevuto l'ennesima delusione dalla politica. E sarà difficile tornare da loro per ottenerla di nuovo.

A Roma invitata a prendere parte ai lavori dell'assemblea, insieme a Donati e Alessandro Caneschi, anche la vice presidente del consiglio regionale Lucia De Robertis:

Si torna a casa dopo una lunga giornata a Roma. Durante la giornata molto sono state le sensazioni. L'entusiasmo di essere in un grande partito, l'orgoglio di provenire da un grande partito e la voglia di confrontarmi con visioni diverse dalle mie, l'amarezza di aver fatto un pezzo di strada con chi oggi mi delude e mi ferisce. La certezza che questa è la mia casa dove tutti possono entrare ma dalla quale nessuno puoi scacciarmi. PD fai il PD.

C'è amarezza nelle parole di Enzo Brogi, consigliere del Presidente Rossi per la "Toscana dei Diritti"

Mattinata amara, tutti parlano della sinistra che abbandonerebbe il PD. Io penso che non ci sarebbe PD senza la sinistra, le sue idee i suoi valori... sono fondanti nel nostro Partito. E quando la sinistra si è divisa ha fatto male a se ed alle sue idee. Quando i suoi dirigenti se ne sono andati hanno impoverito il Partito e si sono smarriti tra inefficaci frammentazioni. Ancora una volta, come tante altre volte, sono d'accordo con Walter Veltroni. Voglio continuare ad essere sinistra nel Partito che ho contribuito a far nascere.
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