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Deleghe a Santoni e la reazione della Lega: "Maggioranza improvvisata, attività inesistente"

Non tardano ad arrivare le dichiarazioni della segreteria della Lega aretina dopo che ieri il presidente della Provincia ha assegnato alcune deleghe alla consigliera fuoriuscita proprio dal Carroccio

La Lega era all'opposizione e lì è rimasta. Quello della Provincia di Arezzo è il fronte dove il partito del Carroccio si trova all'opposizione di un presidente eletto in maniera bipartisan e adesso sostenuto dalla maggioranza di centro destra attraverso i 6 consiglieri che fanno parte del gruppo Comuni per la Provincia: Simon Pietro Palazzo, Marco Morbidelli, Laura Chieli, Nicola Carini, Matteo del Barba e Cinzia Santoni ex iscritta della Lega fuoriuscita anche in seguito alle prese di posizione del partito guidato da Gianfranco Vecchi rispetto alla presidenza Polcri.

Ieri l'assegnazione delle deleghe a Santoni è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, anche se in verità dalla Lega sono sempre arrivate parole nette e chiare sul no alla presidenza Polcri e a far parte di una maggioranza che lo sostenga dopo aver provocato la sconfitta della candidata scelta dal centro destra Silvia Chiassai Martini.

Mesi di dibattito politico che oggi sfociano in un giudizio forte: "Un quadro preoccupante quello delineatosi in Provincia - scrivono dalla segreteria aretina della Lega -  Non crediamo a questo proposito che si scandalizzi nessuno se diciamo che siamo di fronte ad una maggioranza improvvisata, che naviga a vista e senza un orizzonte ben preciso, rimasta immobile e spesso inerte, in attesa delle amministrative del 2024 perché solo dopo si potrà tornare a rinnovare il consiglio provinciale." Giudizi che vanno dunque verso coloro che in altre sedi, in altre amministrazioni, sono colleghi di coalizione.

"Il quadro politico della situazione in Provincia dicevamo resta davvero sconfortante al limite del grottesco, partito male fin dall’inizio con il presidente Polcri, e proseguito peggio, con il teatrino ampiamente annunciato dell’assegnazione delle deleghe ad un consigliere che alla fine della fiera rappresenta se stessa. Il mancato rinnovo del consiglio provinciale, costretto nel frattempo ad annaspare per rimanere a galla senza una prospettiva futura concreta, paralizza di fatto un’attività al momento inesistente, nonostante le competenze che in materia di scuola e strade restano tutte alla Provincia e il caso dell'Ip Marconi di San Giovanni Valdarno sotto questo aspetto è emblematico mentre tutto il resto si concentra su uno stucchevole quanto inutile presenzialismo."

L'attacco si sposta poi sul Partito Democratico.

"Siamo di fronte al fallimento della Riforma Del Rio che ha paralizzato le province italiane, e di cui il Pd deve assumersi la responsabilità, con quello di Arezzo che è diventato un caso nazionale con la candidatura bipartisan dell'attuale presidente. E  non fa meglio il Pd appunto che sta a guardare la parabola discendente di una Provincia incolore e senza alcuna capacità di incidere, dopo aver appoggiato un presidente che prima ha portato avanti il progetto della Casa dei Comuni per prendere consensi, mossa non appoggiata dalla Lega, poi ha abortito lo stesso progetto tornando a rappresentare, a suo dire, il centrodestra. Una situazione surreale insomma che di sicuro non giova a nessuno."

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