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Decreto banche approvato, Gagnarli (M5S): "Un ricatto alle Pmi, il governo non è credibile"

La Camera ha approvato il Decreto banche, atteso ad Arezzo e nelle altre realtà coinvolte perché definisce i criteri per gli indennizzi dei risparmiatori colpiti dalla risoluzione delle quattro banche Carife, Etruria, Marche e Carichieti. La...

La Camera ha approvato il Decreto banche, atteso ad Arezzo e nelle altre realtà coinvolte perché definisce i criteri per gli indennizzi dei risparmiatori colpiti dalla risoluzione delle quattro banche Carife, Etruria, Marche e Carichieti. La Camera ha confermato il testo approvato dal Senato, che è ora legge. I sì sono stati 287, i no 173, 3 gli astenuti.

Immediato il commento di Chiara Gagnarli, parlamentare del Movimento Cinque Stelle che insieme ad altri colleghi ha seguito la battaglia dei risparmiatori e che ieri hanno manifestato proprio sotto al sede del Ministero dell'Economia e delle Finanze.

La votazione alla Camera è arrivata dopo che il governo ha posto la fiducia sul decreto. Al momento del voto confermata la posizione contraria del Movimento 5 stelle.

Nessuno crede più alla favoletta dei crediti deteriorati generati dalla crisi e dall’inadempienza di famiglie e Pmi. Almeno il 70% delle sofferenze bancarie deriva da impieghi superiori a 500mila euro: gli artigiani e i piccoli imprenditori non c’entrano nulla. Ma Governo e maggioranza, con questo decreto, hanno messo in mano agli intermediari un’arma di ricatto pesantissima e hanno offeso i risparmiatori traditi dal ‘salva-banchieri’ con rimborsi parziali e non per tutti”.

Lo denuncia la deputata M5S Chiara Gagnarli in occasione del voto finale in aula al ‘decreto banche’.

Con il ‘pegno non possessorio’ e il ‘patto marciano’ adesso gli istituti bancari passano davanti agli altri creditori e si prendono quello che vogliono, capannoni, macchinari, scorte. È un insulto agli imprenditori onesti, gli eroi che tengono in piedi questo Paese. Le banche, lo sappiamo, ora possono fare anche gli agenti immobiliari grazie a questo Governo: possono vendere o valorizzare sul mercato gli immobili da sole, senza costi. Il Movimento 5 Stelle da sempre contempla la possibilità di un intervento diretto dello Stato nel settore del credito, la cui funzione è di interesse pubblico e deve essere rivolta a sostegno dell’economia reale e soprattutto delle Pmi. Non accetteremo l’ennesima umiliazione ai risparmiatori che indebolisce anche il sistema produttivo e continueremo a lottare perché giustizia sia fatta.

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