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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Cultura vs intrattenimento. Angelo e Cristiano Rossi: "Opinabile", Scapecchi: "E allora il Men/Go perché è nella fondazione?"

Le reazione di parte della maggioranza e non sulle recenti dichiarazioni del sindaco Ghinelli riguardo alla questione legata agli eventi musicali e al Raro Festival

E sulla definizione di cosa è (o non è) cultura anche dai banchi della maggioranza si è alzato il polverone.
Continuano a far discutere le recenti affermazioni del sindaco Alessandro Ghinelli che, durante la conferenza stampa finale del Raro Festival, ha espresso la propria opinione e punto di vista in merito al ciò che può essere fissato come "evento culturale".

Ghinelli: "Questa è cultura, non la confondiamo con l'intrattenimento"

"Presto concerto dei Negrita"

Ad alzare il polverone è proprio l'accezione delineata direttamente dal primo cittadino su cosa sia da considerarsi cultura e cosa sia intrattenimento. Una distinguo utilizzata per rispondere alle prime polemiche, partite da Angelo Rossi consigliere di Forza Italia nonché eletto nella lista civica OraGhinelli. Rossi in merito alle cifre del Raro Festival (660mila euro) aveva sottolineato come con un budget decisamente inferiore si sarebbero potuti avere in città artisti di fama internazionale.

Un'affermazione che è stata controbattuta dal sindaco con: "si fa confusione tra quello che è cultura e intrattenimento. Il Raro Festival appartiene alla prima categoria, concerti e manifestazioni musicali appartengono alla seconda. E sia chiaro, non è che l'una esclude l'altra, ma non possono essere messe sullo stesso piano". 

Insomma Raro Festival cultura, Men/Go evento di intrattenimento per i più giovani così come tutta una serie di concerti e manifestazioni.
Assioma che non è stato affatto condivoso.

Il contro commento di Angelo Rossi su Facebook

Il presidente della fondazione Guido D’Arezzo oggi ha enunciato la sua bislacca teoria secondo la quale la musica classica è cultura, da non confondere con l’intrattenimento. Purtroppo per la sua curiosa e fallace teoria, la più grande rivoluzione culturale dell’ultimo secolo invece è proprio quella che lui considera intrattenimento ovvero la musica Rock e Pop in tutte le sue accezioni, forme e derivazioni.
Una rivoluzione culturale che è stata in grado di segnare un solco profondissimo negli gli usi, i costumi, i sogni, le aspirazioni e il modo di pensare di intere generazioni, e ha cambiato il mondo come solo la vera arte è in grado di fare.
Ora, il problema qui non è di avere le proprie opinioni giuste o sbagliate che siano, il che è legittimo, ma che queste opinabili-opinioni, formalmente discriminanti e decisamente pregiudiziali siano proprie di chi gestisce una fondazione col budget di quasi due milioni di euro di soldi pubblici, e che quindi li investa esclusivamente su ciò che secondo i propri personali criteri reputa cultura, da non confondere appunto con ciò che considera intrattenimento. Non esiste una cultura di serie A e una di serie B, e questo dovrebbe essere l’ABC.

Federico Scapecchi dai banchi di Forza Italia

"Si fa una confusione evidente tra intrattenimento e cultura: gli spettacoli di musica leggera, da quello di Pupo (...) ai concerti di Bruce Springsteen o non so altro di chi, attengono all'intrattenimento, che ci deve essere, ma non può essere confuso con la cultura musicale. La cultura musicale è altro"

"Mengo Festival (...) si inquadra nell'ambito non tanto culturale quanto quello delle politiche giovanili perché è intrattenimento per i giovani (...) però continuo a dire che si tratta di intrattenimento e non di cultura"

È evidente come non possa essere d'accordo con queste affermazioni: esiste una cultura musicale classica, una cultura musicale jazz, una cultura musicale blues, una cultura musicale rock, una cultura musicale pop, perfino una cultura musicale elettronica.

Bob Dylan ha vinto il premio Nobel per la lirica, per l'intrattenimento? No, per la letteratura.

Per carità, ognuno la pensa come vuole, tuttavia faccio una riflessione del tutto personale: se il Mengo è intrattenimento non capisco la presenza della Fondazione Guido D'Arezzo alla conferenza stampa in Regione dello scorso giugno. O il Mengo fa anche cultura o la Fondazione Guido d'Arezzo fa anche intrattenimento, non se ne esce.

Cristiano Rossi, musicista 

Rimango allibito ed offeso nel leggere la dichiarazione del sindaco Alessandro Ghinelli relativamente alla sua definizione di cultura. Ritenere cultura esclusivamente la musica classica e relegare al rango di mero intrattenimento gli altri generi (rock, pop, jazz, world...) offende la storia della nostra città.
Offende, inoltre, tra gli altri, l’impegno di personalità politiche della sua parte, che sono impegnate nella promozione della cultura musicale, tra cui Federico Scapecchi, membro dell’organizzatore del Mengo e Roberto Breda Bardelli, produttore musicale con la storica etichetta Soffici Dischi.
Infine, sentirmi definire “intrattenitore” perché suono in una band internazionale etno-rock-progressive che ha prodotto 4 album mi fa pensare che la mia città ha, definitivamente, perso la strada.
Ma, come diceva De Andrè (anche lui intrattenitore, secondo il paradigma di Ghinelli):
“La strada è lunga ma ne vedo la fine 
arriveremo per il ballo 
e Dio ci apparirà sulle colline 
coi suoi occhi smeraldi di ramarro”
Forza Arezzo
Risorgerai.
Yallah! (Alò)

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