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Crisi Pd, Ginetta Menchetti esce dalla segreteria. Da Civitella: "Una perdita notevole per il partito"

In autunno ci sarà il congresso per il nuovo segretario post Ruscelli. Poi la stagione elettorale con 26 comuni aretini al voto

Scelte del partito non condivise, una situazione di stallo e logoramento. Questo ha prodotto una decisione: Ginetta Menchetti, ex sindaca di Civitella, si è dimessa dalla segreteria provinciale del Partito Democratico di Arezzo. Sicuramente per lei si è trattato di una scelta pensata e ponderata, anche dolorosa, visto l'impegno profuso nel corso degli anni, ma ormai evidentemente non era più rinviabile.

Tanto che nel corso degli ultimi mesi il suo nome era circolato per il congresso, lei sarebbe potuta essere una candidata alla carica di segretario provinciale del Pd. Francesco Ruscelli è infatti in uscita e c'è bisogno di un nome nuovo. La fase congressuale si aprirà in autunno, probabilmente in ottobre, ma per come sono adesso le carte in tavola, non ci sarà la candidatura di Menchetti per la guida del Pd. 

Intanto a prendere posizione ufficiale su quanto accaduto è il Pd di Civitella in Val di Chiana.

"Le dimissioni di Menchetti sono un sintomo di una crisi politica che il partito provinciale e non solo sta affrontando e che non possiamo sottovalutare. Condividiamo e sposiamo le motivazioni che hanno spinto Ginetta a dimettersi. Ne riconosciamo il valore e l'impegno, ha dedicato  anni di lavoro e sacrifici alla crescita del Pd sia a livello amministrativo che politico. Le sue dimissioni, dall’organo esecutivo provinciale, rappresentano dunque una perdita notevole per il nostro partito. Il partito democratico, e la politica in generale stanno attraversando una profonda crisi alla quale dobbiamo mettere un freno."

Il Pd di Civitella mette nero su bianco i problemi interni: "Riteniamo necessario recuperare la forma partito, ormai persa e lacerata da continui conflitti interni e da una scarsa capacità di discussione e condivisione delle decisioni, non pensiamo sia più tollerabile prendere atto di decisioni o di nomine dai mezzi di comunicazione. Occorre ritornare alla politica con la P maiuscola intesa come servizio ai territori, capace di confrontarsi, discutere, farsi carico dei problemi della gente anziché esser considerata innanzitutto un mezzo per singole carriere.
Crediamo che sia necessario e non più rinviabile, in vista anche del congresso provinciale, mettere in atto tutte le forze per costruire un partito diverso, o meglio, per costruire un partito che torni tra la gente e coinvolga i propri iscritti e simpatizzanti nelle discussioni di temi d’interesse generale."

Ci sarà infatti da essere pronti per la prossima stagione elettorale nella quale sono chiamati alle urne i cittadini di oltre 20 comuni aretini.

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