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Crack Banca Etruria, interrogazione di Bianconi: "Tutto ruota intorno a Bini Smaghi"

Il crack di Banca Etruria e tutte le relative vicende al centro dell'interrogazione urgente depositata dall'onorevole Maurizio Bianconi rivolta al presidente del Consiglio dei Ministri, al ministro per i Rapporti con il Parlamento e al Ministro...

Il crack di Banca Etruria e tutte le relative vicende al centro dell'interrogazione urgente depositata dall'onorevole Maurizio Bianconi rivolta al presidente del Consiglio dei Ministri, al ministro per i Rapporti con il Parlamento e al Ministro dell'Economia e delle Finanze.

Bianconi ricostruisce i passaggi che vanno dalla vendita di crediti in sofferenza cinque giorni prima del decreto salva-banche, fino ad intrecciare le sorti di Banca Etruria con Chianti Banca ponendo al centro la figura del dottor Bini Smaghi, ex membro del comitato esecutivo della Banca Centrale Europea e presidente della Societè Generale, la banca d'affari francese nominata da Banca d'Italia advisor per la vendita di Banca Etruria, ad aprile poi per lui è arrivata la nomina a presidente di Chianti Banca.

Di seguito il testo integrale dell'interrogazione con la quale Bianconi chiede spiegazioni:

On. Bianconi – Al Presidente del Consiglio dei Ministri

Al Ministro dei Rapporti con il Parlamento

Al Ministro dell’Economia e delle Finanze

Per sapere, premesso che:

  • il 17 novembre 2015 a ministero dei Commissari nominati dalla Banca d’Italia, Banca Etruria provvide alla cessione di una parte dei propri crediti in sofferenza per un montante di 284 milioni di euro, per un prezzo pari al 14,7% del valore;
  • l’acquirente fu Fonspa e il negozio fu ed è oggetto di polemiche, denunce, campagne di stampa, sia per l’esiguità della valorizzazione, sia per le conseguenze sull’intera valorizzazione dei crediti in sofferenza, sia per altre questioni, non ultima quella relativa alla holding (TAGES) controllante Fonspa, di cui il dr. Lorenzo Bini Smaghi (già membro del board della Banca Centrale Europea) è consigliere d’amministrazione;
  • la Societe Generale, banca d’affari, di cui lo stesso dr. Bini Smaghi è Presidente, è socia di ChiantiBanca;
  • ChiantiBanca, istituto di carattere territoriale, opera in Toscana e si è sottratta alla partecipazione alla holding dei Crediti Cooperativi, avendo, grazie all’incorporazione di altri piccoli istituti, usufruito della norma ad hoc prevista nel provvedimento emanato dal Governo Renzi che prevede l’esonero dalla partecipazione, sopra i 300 milioni di euro;
  • Il 10 aprile 2016, sempre il dr. Lorenzo Bini Smaghi viene nominato anche Presidente di ChiantiBanca;
  • Come egli stesso ebbe a dichiarare ai media, ChiantiBanca (già ricettrice del Credito Cooperativo fiorentino, in liquidazione di cui era Presidente il senatore Denis Verdini), si pone, come banca di territorio, che punta a posizione dominante, baricentrica per lo sviluppo del sistema bancario e del credito in quella Toscana, di cui sono originari fra gli altri, il Presidente del Consiglio, il Ministro Maria Elena Boschi, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Luca Lotti;
  • La Societe Generale, Banca d’affari, di cui è Presidente Lorenzo Bini Smaghi, era stata nominata da Banca d’Italia advisor della cessione di Banca Etruria, (cioè sceglierà l’acquirente) come si evince dall’invito a manifestazione di interesse del 19 gennaio 2016;
  • Tale nomina fu giustificata anche “per assenza di conflitto di interessi”;
  • A questa ricostruzione va aggiunto che l’ipovalorizzazione al 14,7% dei crediti ceduti a Fonspa, ha comportato la valutazione europea al 17,9% del monte crediti in sofferenza;
  • Questa valorizzazione ha comportato la perdita secca agli obbligazionisti subordinati di cui tanto si è parlato e il corrispondente risparmio per il sistema bancario (di cui si è parlato molto meno) di circa 800 milioni di euro;
  • Va anche aggiunto che in questa specie di incastro il dr. Bini Smaghi, è presente ovunque: nella operazione della cessione dei crediti, nella ChiantiBanca, nel reperimento dell’acquirente di Banca Etruria, consigliere d’amministrazione, presidente advisor;
  • In sintesi, tutto il sistema e l’operazione ruota intorno alla persona Bini Smaghi, definito dalla stampa “economista di fiducia del Giglio Magico”;
  • Se si valuta che la prima operazione (vendita sottocosto dei crediti) ha comportato riserva di provvista al sistema, utile per rilevare la posizione di advisor e risparmio di circa 800 milioni di euro, sempre a favore del sistema bancario e che il dr. Lorenzo Bini Smaghi è protagonista di questa operazione che rende possibile l’altra e cioè l’acquisizione a prezzo concorrenziale della posizione di advisor della Societe Generale, Banca d’affari, di cui Bini Smaghi è Presidente, risulta complicato non rimanere perplessi di fronte all’assenza di “conflitto di interessi” dichiarata da Banca d’Italia al momento del conferimento dell’incarico di advisor a Societe Generale, Banca d’affari con la presidenza Bini Smaghi;
  • Se poi si considera ancora che ChiantiBanca di cui Societe Generale è azionista e Bini Smaghi Presidente, è naturalmente concorrenziale per territorio ed utenza a Banca Etruria, ancora più complicato diviene trovare giustificata la dichiarata assenza di conflitto di interesse;
  • La semplice narrazione degli eventi e le perplessità che ne conseguono potranno essere oggetto di valutazione dell’ordine giudiziario, risultando da notizie di stampa e dai media, che sono stati inoltrati e esposti e denunce presso le competenti Procure;
  • Ma ciò non toglie che il Presidente del Consiglio dei Ministri, il Ministro dei Rapporti con il Parlamento, il Ministro dell’Economia e delle Finanze siano debitori di nutrite spiegazioni

Quali iniziative si intenda assumere per verificare la congruità o meno della vigilanza e del controllo su tutte queste operazioni e su questa vicenda della Banca d’Italia e degli altri organi preposti;

se, visto quanto si è verificato, non si ritenga opportuno ricorrere a ulteriori strumenti normativi per ottimizzare il sistema di vigilanza del credito;

per conoscere se risponda a verità l’esistenza di una contiguità, se pur legittima, fra il Presidente del Consiglio, e/o il Ministro dei Rapporti con il Parlamento e/o il Ministro dell’Economia con il dr. Lorenzo Bini Smaghi e in caso affermativo come tale contiguità abbia potuto rimanere estranea alle vicende di questa interrogazione.

Roma, 18 maggio 2016 On. Maurizio Bianconi

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