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Consiglio Comunale: le pratiche. Tutta la discussione della giornata

“Sono di lieve entità le novità nel piano triennale delle opere pubbliche – ha dichiarato il vicesindaco Gianfrancesco Gamurrini – relative soprattutto alla scuola Curina, rispettivamente per la eliminazione delle barriere architettoniche e un...

“Sono di lieve entità le novità nel piano triennale delle opere pubbliche – ha dichiarato il vicesindaco Gianfrancesco Gamurrini – relative soprattutto alla scuola Curina, rispettivamente per la eliminazione delle barriere architettoniche e un co-finanziamento del ministero dei lavori pubblici per verifiche sulla struttura dell'edificio”.

“L'attuale Giunta dà atto – hanno commentato Luciano Ralli per il Pd e Francesco Romizi per Arezzo in Comune – che la passata amministrazione ha lasciato qualcosa di serio. Dunque, non voteremo contro questo atto ma ci asterremo”. La pratica è passata con 21 voti favorevoli e 10 astensioni.

“Dopo undici anni – ha esordito Alberto Merelli – torno a parlare da membro di Giunta, mi verrebbe da citare l'eterno ritorno di Nietzsche. Nel frattempo i Comuni hanno conosciuto una diversa struttura dei conti a seguito di modifiche normative. Le amministrazioni sono adesso tenute ad accantonare importi significativi per crediti difficilmente esigibili. Le variazioni effettive sono di importo ridotto. Sul patto di stabilità, essendo questo un previsionale, si dà atto che il suo rispetto verrà registrato a livello di consultivo. Ci sono 100.000 euro in più, e questi sono spendibili, per il fondo di riserva. Se questo è un bilancio sostanzialmente ereditato, quando predisporremo il nostro bilancio di previsione 2016 daremo manifestazione delle novità che questa amministrazione intende portare nell'azione concreta”.

Un emendamento specifico della consigliera del Pd Elisa Bertoli, con la quale veniva chiesto di trasferire 10.000 euro al capitolo “cultura”, non ha ricevuto il visto di legittimità. E' stato quindi ritirato.

Paolo Lepri: “sarebbe utile sapere quanto è l'ammontare dei crediti che si considerano persi totalmente e quanto è l'importo per crediti di dubbia esigibilità che pensiamo invece di recuperare”.

La pratica è stata quindi approvata con 20 voti a favore e 9 astensioni.

Sulla Tari, sempre Merelli ha sottolineato che “le tariffe per l'anno 2015 partono dall'intento di mantenere inalterato il carico per i cittadini. Così la Giunta ha deliberato di mantenere inalterata la tassa per famiglie e utenze non domestiche rispetto al 2014. Capisco che la pratica si presta a considerazioni varie, tipo sul porta a porta, ma la pratica è di carattere tributario”.

Se Francesco Romizi ha ribadito che si tratta di scelte che non differiscono da quelle già assunte dalla precedente amministrazione, Francesco Macrì ha sottolineato come “l'atto nasca dall'allontanamento di decisioni sui servizi essenziali da questo territorio”.

Paolo Lepri del Movimento 5 Stelle ha detto “di essere sconcertato per chi anno scorso aveva approvato questa aliquota e oggi si asterrà. Il potere delle urne, si capovolgono le cose ma il cittadino paga sempre la stesso. E l'opposizione diventata maggioranza? Aveva detto che l'aumento del 10% dello scorso anno era esagerato. Oggi lo conferma. Vi sfido a non approvare la delibera”.

Luca Stella di Forza Italia: “la struttura a castello creata sui rifiuti avrà sempre utili, senza rischio di impresa. Sullo stesso porta a porta sperimentato con la precedente amministrazione,

dovremmo capire se reca vantaggi a noi e non a Sei Toscana”.

Su sollecitazione di Elisa Bertoli, l'assessore Marco Sacchetti ha sottolineato che “l'incremento del porta a porta porta anche all'incremento dei costi. In questa fase, il nostro obiettivo è definire con Ato i modi per ottimizzare il servizio in funzione di specifiche zone e tipologie di utenti”.

“In realtà sul porta a porta dipende tutto dalla volontà politica di iniziare. Gli Ato, per una legge del 2012, dovevano essere a gestione pubblica e invece sono a scopo di lucro e dunque non faranno gli interessi del cittadino” – per Massimo Ricci del Movimento 5 Stelle.

Luciano Ralli: “lo spirito di Francesco Macrì sulla difesa delle prerogative del Comune è comprensibile ma dobbiamo anche renderci conto che il tema è quello dell'accentramento dei servizi. In parallelo ai rifiuti c'è l'Ato delle acque o le politiche sanitarie. La tendenza è nazionale, non è della Regione Toscana. I rischi dei processi di centralizzazione ci sono ma li prendiamo in considerazione i rischi del percorso inverso, con ogni Comune con il suo impiantino di smaltimento? Criticate pure ma mettete in campo un modello alternativo. Di sicuro quando uno governa fa le sue scelte, la Toscana ha fatto le sue, magari più avanti potremo vedere maggiori economie di scala ma già la qualità dei servizi è buona. Credo poi che bisogna uscire dalla logica che l'Ato è alternativo al Comune. Se stiamo dentro al meccanismo poniamoci semmai i problemi del controllo e della riduzione delle tariffe. Su questa delibera specifica il Pd voterà a favore”.

Roberto Bardelli: “le aree vaste dovevano migliorare la nostra vita quotidiana e invece chi le gestisce non risponde più né ai Comuni né al cittadino. E secondo me è partito male pure il porta a porta, in fase sperimentale da tre anni. E su questo stiamo spendendo dei soldi”.

Il sindaco Alessandro Ghinelli: “in effetti siamo ancora in alto mare perché dobbiamo avere ancora un piano industriale vero. E in questo andrà messo in conto l'impianto di San Zeno secondo questa logica: che Arezzo deve essere efficiente anche per altri non possiamo più accettarlo, ecco perché più si allarga l'ambito e più è peggio per noi. Dinanzi a questa logica faremo la nostra parte”.

La delibera è stata approvata con 27 voti favorevoli e 2 contrari.

Approvati i bilanci di due istituzioni: Biblioteca Città di Arezzo e Giostra del Saracino. Ha illustrato le pratiche l'assessore Alberto Merelli: “per quanto entrambe le istituzioni, nel 2015 si sono dovute uniformare alla contabilità finanziaria del Comune di Arezzo”.

La presidente Sandra Rogialli ha sottolineato due cose: “la biblioteca ha una valenza storica importante, ha avuto nel tempo forme varie di gestione e ritengo la formula 'istituzione' oramai poco adatta alle nuove forme di gestione di bilancio e opere. Da questo punto di vista mi preme lasciare come consegna il pensiero, da parte della nuova amministrazione, di rinnovare in questo senso. Mi dispiacerebbe semmai che tornasse a essere un ufficio comunale. Secondo: è un'istituzione sana, che è rimasta con poco personale ma tutto qualificato e preparato. La sede è ancora molto apprezzata, specie fra i giovani, per cui attenzione all'antico ma apertura verso nuove forme come il prestito on line”.

Paolo Lepri ha sottolineato una criticità: “la biblioteca spende 12.500 euro all'anno per l'affitto di un locale a Quarata, un fondo senza neanche i crismi della sicurezza. Mi pare una spesa eccessiva. Così come i 6.500 euro per la bolletta telefonica annua”.

“Rilievi giusti quelli di Lepri – ha replicato Donato Caporali – ma è bene che la biblioteca si decentri per avere delle sedi di lettura nelle frazioni”.

“Così come per il bilancio – ha rilevato Elisa Bertoli – pratiche economiche come queste dovrebbero essere supportate dalla presenza del collegio dei revisori quando si discutono in aula. Sulla Istituzione Giostra ho chiesto dati sugli incassi per i biglietti e i diritti televisivi. Non si colgono bene leggendo questo bilancio”.

Francesco Romizi: “gli unici atti sulla Giostra che passano in aula sono i bilanci, quando potremmo discutere di questa manifestazione. Quindi quali strategie anche economiche vengono messe in campo dovremmo conoscerle adesso”.

I bilanci sono stati approvati con 19 voti favorevoli e 8 astensioni (Biblioteca Città di Arezzo) e 18 voti favorevoli e 8 astensioni (Giostra del Saracino).

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