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Congresso Pd nel vivo con Orlando in città. Dindalini: "Che il partito ad Arezzo non sia più lasciato solo"

"Buonasera compagne e compagni". E' con questo saluto che Andrea Orlando inizia il suo incontro con la platea aretina alla Borsa Merci dove è giunto per lanciare la sua candidatura alla segreteria del Partito Democratico. "Lo possiamo dire, dopo...

"Buonasera compagne e compagni". E' con questo saluto che Andrea Orlando inizia il suo incontro con la platea aretina alla Borsa Merci dove è giunto per lanciare la sua candidatura alla segreteria del Partito Democratico. "Lo possiamo dire, dopo che è stato sdoganato" aggiunge. Il riferimento ironico è al discorso di Renzi che dal palco torinese ha riscoperto la parola tanto cara alla parte sinistra del suo partito. Sono le 21:30, fuori fa freddo, la sala è oggettivamente piena. Ci sono coloro che hanno già dichiarato il voto per Orlando, ci sono i curiosi e gli indecisi, c'è chi è presente per dovere istituzionale. E chi come i renziani, appena rientrati dal Lingotto, hanno rinviato l'iniziativa di presentazione della loro mozione proprio per correttezza verso un ministro dell'attuale governo. Tra questi Lucia De Robertis, Marco Donati e Alessandro Caneschi, ma anche Enzo Brogi.

Dopo la presentazione della giovane democratica Chiara Brizzi della segreteria regionale è lo stesso Massimiliano Dindalini a parlare ad Orlando.

"Questa è una città profondamente toccata dalla crisi bancaria, poi ci sono stati i problemi per la sconfitta alle elezioni amministrative del 2015. Quello che ci è dispiaciuto di più è che in tutto questo periodo siamo stati lasciati soli, il partito non era con la nostra città, non era con il partito aretino. Noi abbiamo bisogno che un partito a livello nazionale, regionale, stia con la sua gente, quello che abbiamo fatto lo abbiamo fatto da soli. Spero che non accada più e anche per questo ripongo una speranza nel cambiamento."

Parole forti quelle di Dindalini con le quali lancia il suo appello ad Orlando che ha deciso di candidarsi alla segreteria nazionale in alternativa a Matteo Renzi e a Michele Emiliano. La campagna elettorale per le primarie del partito democratico del 30 aprile è davvero entrata nel vivo anche ad Arezzo dove Orlando è sostenuto in primo luogo dalla senatrice Donella Mattesini, dall’assessore regionale Vincenzo Ceccarelli e dallo stesso segretario Dindalini.

In platea ci sono molti volti noti, da Marco Meacci a Francesco Ruscelli, da Valentina Vadi a Pasquale Macrì, da Luigi Polli a Roberto Vasai, da Filippo Gallo a Gianni Sarrini, da Paolo Nannini a Roberto Mariottini, da Monica Bettoni a Antonio Perferi, gli ex bersaniani Vittorio Martinelli e Francesca Lorenzoni, tra i curiosi c'è Roberto Banchetti e poi i consiglieri comunali Luciano Ralli e Paolo Sisi e alla sala si affacciano anche Gilberto Dindalini e Francesco Falsini. Tra i sindaci presenti Francesco Sonnati e Maurizio Viligiardi. Non è passata inosservata la numerosa presenza di rappresentanti sindacali della Cgil, in parte al lavoro a distribuire i volantini per il doppio referendum, in parte però presenti per ascoltare Orlando, che potrebbe essere visto come il candidato naturale per riavvicinare il sindacato della Camusso al Pd dopo un lungo periodo di polemiche e scontri laceranti.

Nel video di copertina l'intervista al Ministro Orlando, dove risponde su Banca Etruria, sull'avviso di garanzia al ministro Lotti nel caso Consip, sul ruolo del Pd in questo momento storico di ascesa delle destre in Europa.

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