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L'attacco

Centro sinistra per Arezzo: "Si chiama Provincia e non Regno di Silvia: Chiassai rispetti le regole democratiche"

Stamani conferenza stampa delle consigliere De Palma e Vaccari. Il segretario Ruscelli: "Chiassai confonde il ruolo monocratico con la gestione autocratica. Da ora in poi 'scansione millimetrica' dei suoi atti amministrativi

Valutazione dura dal consiglieri del gruppo consiliare Centro Sinistra per Arezzo in Provincia nei confronti della gestione da parte della presidente Silvia Chiassai Martini: "sta trasformando un ente pubblico in un regno personale. Non informa e tantomeno coinvolge l'opposizione nelle scelte strategiche della Provincia, nega la formazione delle commissioni consiliari, non ha ancora istituito la conferenza dei capigruppo".

Per il segretario provinciale del Pd, Francesco Ruscelli, siamo di fronte ad un collasso istituzionale: "Silvia Chiassai confonde il ruolo monocratico del presidente con una sua personale gestione autocratica. Atteggiamenti arroganti non possono essere tollerati: siamo in un'istituzione pubblica e non privata. Il comportamento della Chiassai ci obbliga a intensificare ulteriormente la nostra azione di controllo sui suoi atti amministrativi: faremo scansioni millimetriche".

Stamani le consigliere Maria de Palma e Valentina Vaccari sono entrate nei dettagli per spiegare questa valutazione: "abbiamo chiesto alla presidente di istituire le commissioni consiliari permanenti per facilitare i lavori del consiglio, per avere la possibilità di conoscere in maniera approfondita i temi trattati e i relativi atti. Ebbene, le commissioni non esistono ancora. La presidente nega questo diritto democratico, trincerandosi  dietro la legge Del Rio dimenticando che gli stessi articoli 30 e 31 del Regolamento del consiglio provinciale prevedono le commissioni consiliari. Dunque, istituirle o meno dipende unicamente dalla volontà della presidente e non dalla legge Del Rio".

Niente commissioni ma almeno la conferenza dei capigruppo? Nemmeno questa nonostante che "con delibera del Consiglio Provinciale 21 del 5 maggio 2021 la Presidente e l'Amministrazione tutta si impegnavano, nel più breve tempo possibile, ad istituire questo organo collegiale importante, con funzioni consultive. Un organo che dovrebbe concorre a definirne la programmazione dei lavori e a trattare fatti, avvenimenti e temi rilevanti che richiedano l’esame delle forze politiche rappresentate in Consiglio".

Niente strumenti di democrazia e nessuna partecipazione dei consiglieri. "Nelle seduta del 18 febbraio - hanno ricordato stamani Maria de Palma e Valentina Vaccari - sono stati messi all'ordine del giorno argomenti importanti: il Documento Unico di Programmazione, il Bilancio di Previsione, il Programma dei lavori pubblici, il Piano biennale degli acquisti di forniture e servizi, delle alienazioni e l’Istituzione della Stazione Unica Appaltante. Finanziamenti rilevanti che esprimeranno chiaramente le scelte politiche che questa Amministrazione effettuerà riguardo la messa in sicurezza di strade, scuole e ponti. Per la Toscana saranno disponibili 1,5 miliardi di euro. Si tratta di un’opportunità unica ma noi – come Centrosinistra per Arezzo –  non siamo stati messi nella condizione di conoscere in maniera approfondita i contenuti delle delibere e, necessariamente, abbiamo votato contro".

Il gruppo consiliare Centro Sinistra per Arezzo chiede quindi di avere le condizioni per essere parte attiva nel processo di rilancio della Provincia, di capire quali aree siano state individuate per effettuare interventi immediati di messa in sicurezza viaria e di edilizia scolastica, essere informati sui criteri adottati per scegliere prima una zona di intervento rispetto ad un’altra. "La Presidente smetta di fare la donna sola al comando - questo l'invito di De Palma e Vaccari. Noi siamo disponibili collaborare, nel rispetto dei ruoli, per contribuire alle scelte migliori per il nostro territorio. Ma la Presidente non può continuare a negare ruoli e strumenti di democrazia".

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