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Lunedì, 29 Aprile 2024
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C'è la legge sul cyberbullismo, Mattesini: "Promuove l'uso corretto della rete"

"I minori non sono piccoli adulti, sono soggetti di diritto, per questo è necessario che siano a loro riservate specifiche normative non diluite in generici provvedimenti. Questa è l'ottica che ha permeato il provvedimento sul cyberbullismo...

"I minori non sono piccoli adulti, sono soggetti di diritto, per questo è necessario che siano a loro riservate specifiche normative non diluite in generici provvedimenti. Questa è l'ottica che ha permeato il provvedimento sul cyberbullismo approvato oggi".

Lo dice la senatrice Donella Mattesini, capogruppo Pd in commissione bicamerale Infanzia e adolescenza, commentando l’approvazione della legge per la prevenzione e il contrasto al cyberbullismo di cui è cofirmataria, che adesso torna alla Camera.

Da un sondaggio condotto in ambito europeo su un campione di ragazzi che hanno subito atti di cyberbullismo e di 2.000 adulti, emerge che:

a) il 35% dei ragazzi ha compiuto atto di autolesionismo;

b) il 55% è caduto in depressione;

c)il 38% ha pensato al suicidio;

A fronte di questo drammatico vissuto dei ragazzi, gli adulti intervistati hanno ritenuto che il cyberbullismo:

a) il 31 %, un fatto normale nella fase di crescita;

b) il 6% che forma il carattere;

c) il 50% non ha nessuna percezione della violenza che subisce chi è oggetto di cyberbullismo;

"Il provvedimento approvato oggi - prosegue Mattesini - non è basato su atteggiamenti sanzionatori, non criminalizza il web, bensì è basato sulla prevenzione e sulla promozione culturale dell'uso corretto della rete, mettendo in primo piano la responsabilità individuale e collettiva sia dei minori che degli adulti. Al centro c'è l'elemento educativo e quindi la scuola, cioè il luogo nel quale si verificano circa il 90 per cento degli episodi di cyberbullismo. Puntare alla formazione del personale in stretta collaborazione con le famiglie e con le istituzioni locali, significa che l'educazione all'uso consapevole della rete deve diventare un'attività permanente quasi una sorta di DNA del processo educativo. Altro aspetto significativo del provvedimento è la previsione di un piano di azione integrato attraverso la costituzione di un tavolo tecnico, sia a livello nazionale sia a livello locale, composto dai vari Ministeri interessati. Un percorso inclusivo che attraverso la formazione e la co-formazione di tutti i soggetti istituzionali può costruire non solo un argine al dilagare del fenomeno del cyberbullismo, ma anche una nuova e comune consapevolezza che aiuterà ad evitare pesanti conseguenze a chi non usa correttamente il web. La sfida importante insita nell'approccio culturale del disegno di legge è l'attivazione di un processo educativo di cittadinanza, ovvero promuovere e sostenere la consapevolezza dell'esistenza inscindibile di diritti e di responsabilità, nella convinzione che il rispetto che ognuno di noi pretende per se stesso è strettamente legato al rispetto che ognuno di noi deve all'altro. Si tratta, quindi, di lavorare tutti insieme, genitori, istituzioni e operatori per sostenere la formazione di identità individuali e collettive più forti, nella battaglia che speriamo vincente contro questo grave fenomeno che affligge la nostra società", conclude la senatrice democratica."

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