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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Caporali su Macrì ad Estra: "Che tutto cambi affinché nulla cambi"

Dichiarazione del consigliere comunale del Partito Democratico Donato Caporali: Questa frase pronunciata da Tomasi Di Lampedusa nella celebre opera “Il Gattopardo” ben si adatta al contesto della politica aretina. La nuova, solo a parole...

Dichiarazione del consigliere comunale del Partito Democratico Donato Caporali:

Questa frase pronunciata da Tomasi Di Lampedusa nella celebre opera “Il Gattopardo” ben si adatta al contesto della politica aretina. La nuova, solo a parole, Amministrazione che governa Arezzo da un anno, ha già dato prova di non essere in discontinuità con atti e nomine che hanno contraddistinto il finale della precedente legislatura.

Nomine decise tra pochi intimi, con il solo scopo di accontentare i soliti noti, talvolta trasversalmente, sicuramente sempre con modalità autoreferenziali, nonostante tale schema adottato in Banca Etruria non abbia prodotto che disastri.

Va costatato che esistono ormai centri di potere paralleli a quelli democraticamente eletti ad Arezzo, che indipendentemente dal colore del governo condizionano nel classico stile dei “poteri forti” decisioni e dibattito; purtroppo anche l’attuale Giunta, sembra non esente da tali logiche, di cui a fare le spese sono i cittadini.

La nomina del nuovo Presidente di Estra, non è che l’ennesimo tassello di tale schema, a cui sarebbe stato necessario rispondere senza ambiguità e timori con voto contrario, cosa che il sottoscritto se presente o interpellato avrebbe sicuramente fatto.

Occorre ora, prima che sia troppo tardi, sollevare il velo su rapporti poco chiari tra esponenti di parti politiche avversarie, senza infingimenti e ipocrisie tese alla tutela di rendite di posizioni personali, con il coraggio di costatare che il centrosinistra è ormai minoranza in provincia di Arezzo.

Status di minoranza da cui si potrà uscire soltanto elaborando un progetto politico forte; realmente alternativo rispetto ad una destra sempre più razzista e arrogante, che metta al centro il dire e il fare come atti conseguenti, che abbandoni definitivamente i tatticismi a favore di una seria autocritica di quanto realizzato in passato (soprattutto in tema di ambiente, servizi, periferie e frazioni, infine, progettazione di una città più sicura e solidale).

Soltanto se avremo il coraggio di fare ciò, il centrosinistra potrà tornare al governo della città di Arezzo, sconfiggendo una destra che si è dimostrata incapace di amministrare e priva di alcuna strategia complessiva.

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