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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Bonifica montana. Il sindaco di Bibbiena: "Poca efficienza da parte dell'Unione"

Il sindaco Daniele Bernardini e la giunta, in vista di una stagione che sta cambiando e alla luce di ciò che accade non solo in Italia (vedi la Sardegna) ma anche in altre parti di Europa, hanno cercato di capire se sul comparto della bonifica...

Il sindaco Daniele Bernardini e la giunta, in vista di una stagione che sta cambiando e alla luce di ciò che accade non solo in Italia (vedi la Sardegna) ma anche in altre parti di Europa, hanno cercato di capire se sul comparto della bonifica montana dei corsi d’acqua si sta lavorando come richiede il territorio e la sua tutela.

In base agli accordi il Consorzio di Bonifica Alto Valdarno, titolare di questo comparto, si avvale dell’Unione sia per la parte progettuale che per la direzione dei lavori ed esecuzione degli stessi, effettuati in larga parte con personale interno all’Unione. Tuttavia le opere - tagli selettivi della vegetazione e ripulitura di alvei dei corsi d’acqua - secondo sindaco e giunta di Bibbiena, non sono soddisfacenti, non tanto per come vengono fatti (quelli realizzati vengono considerati adeguati), ma in quanto a numero delle opere.

Bernardini spiega: “Da ricerche accurate emerge che i lavori che dovrebbe realizzare l’Unione non vanno avanti come dovrebbero. Per il budget del 2018, solo il 23% sono stati realizzati e siamo già a novembre. Sulla bonifica montana, settore strategico poiché riguarda la sicurezza di un territorio già fragile, l’Unione dei Comuni montani del Casentino si dimostra inefficiente, lenta, inadeguata. Le cifre parlano da sole e va aggiunto poco altro alle stesse. Il 2018 sta finendo e siamo ad un misero 23% di opere realizzate. Credo che la cosa sia inaccettabile, oltre che rischiosa”.

E’ lo stesso Bernardini, inoltre, a fornire le cifre di un comparto che lui stesso definisce “di primaria importanza per gli equilibri ambientali”: in Casentino si investono 1 milione e 15 mila euro di fondi sulla bonifica di fossi e corsi d’acqua. Di questi oltre 377 mila provengono da Bibbiena.

Bernardini conclude: “In questo periodo pre referendario, leggere comunicati in cui si porta l’unione come forma privilegiata di governance del Casentino fa tremare le gambe: purtroppo la bonifica è una cartina di tornasole per tante cose e le cifre, ripeto, ci parlano di tutt’altra realtà. Io credo che senza fusioni il Casentino rischia la debacle politica e territoriale”.

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