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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Bocciato l'atto di indirizzo "Economia circolare per Arezzo rifiuti zero"di Luciano Ralli

Oltre agli atti di indirizzo sul Viva Maria e sul tema del fine vita, oggi, in consiglio comunale ad Arezzo, ne è stato votato un altro. Non quello di Marco Casucci che lo ha ritirato per sopravvenuta normativa nazionale, dei consiglieri comunali...

Oltre agli atti di indirizzo sul Viva Maria e sul tema del fine vita, oggi, in consiglio comunale ad Arezzo, ne è stato votato un altro. Non quello di Marco Casucci che lo ha ritirato per sopravvenuta normativa nazionale, dei consiglieri comunali della Lego Nord Tiziana Casi, Alessandro Casi e Marco Casucci che intendeva impegnare il sindaco a mettere in atto tutte le azioni di sensibilizzazione delle istituzioni affinché fosse elaborata una legislazione a garanzia di una maggiore flessibilità e minori oneri fiscali per i contratti a tempo determinato dei lavoratori stagionali in agricoltura e nel turismo.

Atto di indirizzo del consigliere comunale Luciano Ralli per impegnare sindaco e giunta a intraprendere il percorso “Verso un'economia circolare per Arezzo rifiuti zero” attraverso una serie di iniziative che riducano l'incenerimento e il conferimento in discarica. “Quest'ultimo – ha specificato Ralli – tocca livelli superiori al 50% dei rifiuti, un valore non tollerabile in un contesto moderno e di grande pregio come è quello aretino. Occorre dunque delineare alcuni obiettivi: riduzione del 25% della produzione dei rifiuti pro capite, incremento delle raccolta differenziata fino al 70%, ampliare il porta a porta con tariffazione puntuale misurata sulla reale produzione di rifiuti, impianti tecnologicamente innovativi per il trattamento anaerobico della frazione organica in modo da assicurare un recupero di energia e di materia, potenziare i centri comunali per il recupero e il riuso di beni durevoli e imballaggi. Inoltre occorre opporsi all'ipotesi di un unico ambito territoriale ottimale regionale per i rifiuti, qualora l'Ato si configurasse come l'attuale, assicurando così maggiori poteri di indirizzo e controllo ai sindaci, adoperarsi affinché le procedure di selezione del nuovo direttore di Ato Toscana sud siano improntate a garantire discontinuità con il passato, istituire un osservatorio comunali dei rifiuti che monitori la situazione, rilevi criticità e avanzi soluzioni”.

Il sindaco Alessandro Ghinelli: “siamo giunti al termine di un percorso che ha portato San Zeno a essere classificato impianto di recupero e non più di termovalorizzazione, un percorso nato dentro questa amministrazione. In questo modo, potremo sviluppare la linea dell'organico, strategica per San Zeno. Devo però rilevare che mentre noi siamo impegnati a prendere scelte importanti, la Regione sta impostando scorrettamente la politica sui rifiuti perché cambia il panorama in corso d'opera, ovvero dopo che i Comuni hanno impostato il lavoro, impegnando risorse ed energie per smaltire i rifiuti con riduzioni di costo tariffario per i cittadini. In più, i sindaci su tali revisioni normative non sono stati coinvolti. L'assessore all'ambiente Marco Sacchetti ha studiato inoltre i cassonetti differenziati in luogo del porta a porta, tecnica che dovrebbe portare a risultati importanti sulla raccolta differenziata. E veniamo all'Ato Toscana sud che gestisce un contratto per svariati milioni di euro all'anno per 20 anni. Con quanti dipendenti? Nove. Il nuovo direttore generale dovrà lavorare per incrementare la struttura anche dal punto di vista del personale e dunque c'è urgenza che questa figura sia individuata con celerità. Se posso apprezzare lo spirito dell'atto di indirizzo non ne condivido i contenuti perché è sbagliata la premessa che coinvolge la Regione Toscana. È quest'ultima che pretende di diventare l’unico controllore del sistema rifiuti, esaltando il ruolo centrale e determinante di Firenze che, peraltro, a oggi non è riuscita a realizzare gli impianti necessari allo smaltimento dei rifiuti prodotti nell’Ato centro”. ralli

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