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Bibbiena, l'anno che verrà tra grandi opere e fusioni

Un 2015, quello di Bibbiena, che si è concluso all’insegna della scuola - con la conclusione di molti lavori di messa in sicurezza – e del turismo, con l’inaugurazione della ciclopista dell’Archiano. Il sindaco Bernardini, però, vuole guardare al...

Un 2015, quello di Bibbiena, che si è concluso all’insegna della scuola - con la conclusione di molti lavori di messa in sicurezza – e del turismo, con l’inaugurazione della ciclopista dell’Archiano. Il sindaco Bernardini, però, vuole guardare al futuro e traccia un percorso per l’anno che sta bussando alle porte.

“L’anno che verrà sarà l’anno del centro storico e della viabilità. Si concluderanno, infatti, entro l’estate - con l’imminente ripresa dei lavori - le scale mobili che faciliteranno l’accesso al centro storico e con queste verrà attivato un innovativo progetto di mobilità nello stesso, con l’obiettivo di una riqualificazione complessiva che proseguirà con la “messa a terra” del progetto de “Il centro si fa bello”, attuato a stralci successivi.

Concluderemo, altresì, per una maggiore fruizione del territorio in un’ottica sostenibile, il percorso ciclopedonale di collegamento con la ciclopista dell’Arno. Sempre per la viabilità ci sarà un sostanzioso progetto sui marciapiedi, con uno sguardo particolare alla cosiddetta passeggiata di Bibbiena partendo da Via Turati. Lo stesso faremo per Soci con il collegamento tra il centro e Candolesi.

Sempre sul fronte turistico verrà potenziato il Museo Archeologico, struttura alla quale crediamo molto per la sua funzione culturale e turistica, con attivazione di un nuovo bando e dell’ufficio informazioni in concomitanza con l’entrata in funzione delle scale mobili che usciranno proprio nel giardino antistante la struttura museale.

Punteremo sui giovani con lo sportello Eurodesk, ma anche sul turismo per il quale, tra le altre cose, stiamo lavorando ad un progetto sulle Novelle della Nonna a Farneta.

Politicamente il nuovo sguardo va ancora più lontano, nel senso che il 2016 sarà l’anno delle fusioni, per le quali ci stiamo battendo e ci spenderemo. A questo proposito le cose che sentiremo dire dal fronte del “no” ormai le conosciamo bene: punteranno, come stanno già facendo, sull’arma della paura. Io dico di non avere paura, perché nessuno perderà nulla, ma acquisterà non solo a livello economico e di servizi, ma anche a livello di importanza. Parlare di fusioni come una battaglia tra il grande e il piccolo, è come far retrocedere il Casentino al Medioevo, alle contrade e ai feudi. Il Casentino ha bisogno di guardare al futuro con fiducia, di andare avanti come una compagine unica e unita. Confido nelle istituzioni, e nella voglia di cambiamento dei nostri cittadini. Il mio augurio per il 2016 è proprio questo: quello di una prosperità all’insegna dell’unità”.

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