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Bardelli lascia Forza Italia: "Io, emarginato per Casa Pound e senza incarichi. Ma non pugnalo Ghinelli"

A settembre l'annuncio di aver lasciato gli incarichi all'interno del partito, presagio di rottura imminente. Roberto Bardelli ha fatto correre il resto del 2016, ma col nuovo anno il botto è arrivato. Lunedì 2 gennaio, con una lettera al sindaco...

A settembre l'annuncio di aver lasciato gli incarichi all'interno del partito, presagio di rottura imminente. Roberto Bardelli ha fatto correre il resto del 2016, ma col nuovo anno il botto è arrivato. Lunedì 2 gennaio, con una lettera al sindaco Alessandro Ghinelli e ai vertici del proprio partito, il consigliere comunale campione di preferenze ha annunciato di lasciare Forza Italia e relativo gruppo in Consiglio. Troppi i contrasti maturati all'interno della formazione in cui ha militato nel corso di un anno e mezzo di legislatura. E anche una punta di rammarico per non non essere stato spinto dai suoi colleghi di partito verso un incarico cui aspirava, dato il pieno di preferenze ottenuto nel 2015. “Ma – promette – non pugnalerò Ghinelli alle spalle. D'altronde credo mi si riconosca di aver avuto un ruolo chiave nella sua elezione. Non farò opposizione, ma ritengo ora di avere le mani un po' più libere”.

Bardelli, i mal di pancia sono diventati insostenibili?

“Mi sentivo come un ospite in Forza Italia. Peraltro mal sopportato, se non indesiderato”. Ci sono state sfuriate?

“No, è difficile che io abbia contrasti con la gente. Ma la discussione ci sta e io non le mando a dire. Ovviamente i panni sporchi si lavano in casa, non ho mai fatto sparate sui giornali o su facebook contro quelli della mia parte: va di moda ultimamente, ma non è nel mio stile”.

Era indesiderato perché ha una storia di destra-destra, più che di centro-destra?

“Probabilmente sì. Non rinnego la mia vicinanza ai ragazzi di Casa Pound: io non ho la tessera, ma loro sono miei amici, prima ancora che persone con cui condivido pensieri politici. Che faccio, rinnego gli amici perché a qualcuno dentro Forza Italia dà fastidio?”. Si è sentito emarginato?

“Esatto. Mai interpellato, lasciato solo nelle iniziative culturali che ho promosso. Mai spinto dal mio partito verso qualche incarico. Chi ha più preferenze non ha nemmeno un incarico, ma come si fa? Mi sono impegnato a creare la coalizione, ho dato tanto, tantissimo. Prima facendo opposizione alla giunta Fanfani, poi mi sono speso per la coalizione che ha sostenuto Ghinelli in campagna elettorale. E ho portato grandi risultati. Forza Italia non mi ha mai considerato, non ha mai perorato la mia causa. All'interno della coalizione di centro-destra devo dire invece che qualche sponda l'ho avuta. Ma nel partito, nonostante i voti portati, nessuno mi ha mai visto come uno della squadra”.

Si è sentito un po' tradito?

“Chi più sbraita, più ottiene. Ad Arezzo, come nel resto d'Italia”. E adesso finirà nel gruppo Misto.

“Paolo Bertini sarà il mio capogruppo, vado a fargli compagnia”.

Non ha fatto pensieri su altri schieramenti?

“Mi sento più a destra di Forza Italia. Anche se in Italia, ormai, la distinzione destra-sinistra ha davvero più poco senso. Mi piacerebbe che si parlasse di più di politica in Italia, ormai i politici dissertano solo su problemi contingenti, non su grandi temi. Io ho delle idee che voglio portare avanti, l'ho sempre fatto, prima nel Pdl e poi in Forza Italia. Ma non ho avuto altre tessere, il mio pensiero è sempre stato indipendente. Se dovessi riposizionarmi non saprei dove andare: Fratelli d'Italia mi piace per alcune cose come per altre mi piace la Lega, ma non c'è feeling. Ritengo poi che il M5S ha idee validissime”. Potrebbe entrare mai nel M5S?

“Hanno molte buone idee, ma i loro metodi non mi piacciono. Devo dire la verità: ho letto i libri di Casaleggio, però mi hanno fatto paura. Il mondo guidato da algoritmi, la decrescita felice. Non fa per me. Però, per esempio, mi fanno ridere tutti quelli che massacrano la Raggi. Diamole tempo. Dovrebbe avere a disposizione cinque anni per avere piena coscienza della situazione di Roma, che è disastrata. E poi altri cinque per fare quello che ha in mente”.

Chiuderà la legislatura senza andare all'opposizione?

“No. Ghinelli è sindaco grazie all'apporto determinante che ho dato e di certo non lo pugnalerò alle spalle, anche se resto convinto di un fatto: alle elezioni non abbiamo vinto noi, hanno perso gli altri”. @MattiaCialini

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