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Bagarre sagre, Confesercenti e OraGhinelli con Comanducci: "Solidarietà all'assessore"

“Protestare è un diritto ma non può mai divenire intimidazione tramite l’insulto gratuito. Confesercenti esprime sostegno e solidarietà all’assessore Marcello Comanducci”. Mario Checcaglini direttore di Confesercenti Arezzo interviene sulla...

“Protestare è un diritto ma non può mai divenire intimidazione tramite l’insulto gratuito. Confesercenti esprime sostegno e solidarietà all’assessore Marcello Comanducci”. Mario Checcaglini direttore di Confesercenti Arezzo interviene sulla querelle a seguito di quanto accaduto, ieri, al termine della riunione della commissione prevista dal regolamento che disciplina le sagre e le feste paesane.

ora-ghinelli-consiglio-comunaleDello stesso tenore il commento arrivato dei rappresentanti di OraGhinelli nei confronti dell'assessore e dei consiglieri di maggioranza presenti in commissione e raggiunti dagli insulti:

"Ora condanna il vergognoso episodio di ieri sera, dopo la riunione della Commissione consiliare Sagre. I membri della commissione (evidentemente solo quelli di maggioranza) hanno trovato ad attenderli all’uscita dall’ufficio commercio, un “agitato” e nutrito gruppo di rappresentanti (?) delle sagre che hanno pensato bene di passare alle offese personali e alle minacce verbali nei loro confronti. Ancor più grave che, tra loro, fossero presenti anche rappresentanti di alcune forze politiche che hanno pensato bene di gettare benzina sul fuoco. Aldilà dell’evidente mancanza di educazione e civiltà che contraddistingue certi atteggiamenti, una reazione di questo tipo palesa che siano stati toccati interessi particolarmente “vivi” meschinamente nascosti dietro alla “pizza”. L’operato di Marcello Comanducci – persona particolarmente disponibile al dialogo – e di tutti i consiglieri di maggioranza che fanno parte della commissione, dimostra che è in corso un’opera di “riorganizzazione” a tutela (e non contro) delle sagre e dei cittadini tutti, non solo di quelli che la ristorazione la fanno di lavoro, come banalmente sostenuto dai “facinorosi” di ieri sera e da qualche rappresentante della minoranza in cerca di visibilità. A conferma di ciò, anche l’approvazione dell’emendamento che prolunga la durata delle sagre rispetto all’ipotesi iniziale, aumenta il numero totale delle stesse e accoglie alcuni suggerimenti provenienti dal comitato, come l’integrazione di alcuni piatti nei menù. Promettiamo di ritornare sul tema quanto prima, stavolta con numeri e dati precisi, affinché tutti capiscano di “cosa” si parla. A Marcello e ai consiglieri Cornacchini, Casi, Scapecchi e Macrì la nostra solidarietà e la nostra amicizia. A tutti gli altri…..la pizza!"

Entrando nel merito della regolamentazione Confesercenti, per voce del suo direttore Checcaglini ritiene che

checcaglini_mario“Da tempo il fenomeno delle sagre necessita di una regolamentazione più stringente di quel poco che c’è. Una regolamentazione che riconduca il fenomeno allo spirito e alla storia che sta alla base delle feste paesane e che non può trasformarsi in una concorrenza sleale ai danni della ristorazione. Una questione annosa per la quale l’amministrazione comunale ha deciso di intervenire con un regolamento. Uno strumento utile a valorizzare le sagre stesse e a frenare la cosiddetta sagra selvaggia”.

“La questione oggetto del contendere – aggiunge Checcaglini – pare sia la pizza. Premesso che abbiamo qualche dubbio che creare eventi – dove la principale attrazione finisce per essere la pizza – non rappresenti il miglior modo per valorizzare un territorio e i suoi prodotti tipici. Detto ciò occorre dire che in molti casi siamo di fronte a ristorazione a cielo aperto. Ad esempio, abbiamo visto, nella documentazioni a corredo di una richiesta di somministrazione effettuata da un’associazione, la previsione di installare ben 13 forni per cuocere pizza. Siamo, in questo caso, di fronte ad una vera e propria industria che sforna migliaia di pizze. Questo è business; cos’altro. Questa è ristorazione vera e propria. Questa deve soggiacere alle regole in termini di lavoro, sicurezza, igiene e quant’altro come qualsiasi ristorante. Autorizzazione quella della ristorazione che peraltro ove la chiedessero non gli verrebbe negata. Il passo successivo dovrebbe essere anche quello di iscriversi all’ufficio iva”

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