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Bagarre Ato e Sei Toscana, Chiassai: "Serve discontinuità". M5S: "Ghinelli strumentalizza"

Continua la bagarre politica intorno alla vicenda che ha travolto il vertice di Ato Rifiuti e azzerato il cda di Sei Toscana. Ieri si è svolta a Siena l'assemblea dell'ambito ottimale dei rifiuti dove il sindaco Ghinelli, come presidente ha...

Continua la bagarre politica intorno alla vicenda che ha travolto il vertice di Ato Rifiuti e azzerato il cda di Sei Toscana. Ieri si è svolta a Siena l'assemblea dell'ambito ottimale dei rifiuti dove il sindaco Ghinelli, come presidente ha promosso l'azione di richiesta di commissariamento per il gestore unico. La mozione però non è stata votata dai sindaci per mancanza di numero legale. Su questo passaggio in assemblea arriva il comunicato stampa del Movimento Cinque Stelle di Arezzo e Montevarchi:

Dopo le misure cautelari a carico dei vertici di ATO e di Sei Toscana, Anac e prefetto hanno attivato la procedura anti corruttiva (ex art.32 l.114 /2014). Questo porterà il prefetto a deciderà se rinnovare le cariche sociali di Sei Toscana o "commissariare il contratto". All'assemblea di ATO, svoltasi a Siena, il presidente Ghinelli ha proposto ai sindaci presenti di inviare a Cantone un sollecito affinché venga adottata la seconda soluzione (cioè decidere il commissariameto). Iniziativa del tutto inutile e tardiva dato che tutte le autorità si sono già attivate proprio a causa dell'inerzia dei sindaci dei nostri territori che non hanno saputo tutelare l'interesse dei cittadini e delle imprese. Tornando alla riunione ci è apparsa chiara la strumentalizzazione dell'assemblea da parte di una parte politica capeggiata dal presidente di turno Ghinelli che, con l'appoggio dei sindaci e assessori con lui schierati compreso per il Valdarno la sindaca Silvia Chiassai, ha cercato di intestarsi l'inutile iniziativa sopra descritta. Inoltre durante la riunione é emerso che il presidente Ghinelli non aveva condiviso con i sindaci la documentazione Anac ricevuta fin dal 23 novembre u.s., cosa gravissima visto il ruolo istituzionale. Tutto è finito in bagarre, tra accuse pesanti reciproche che ancora una volta dimostrano la pochezza delle nostre amministrazioni. Ci dispiace apprendere come in Ato non sia cambiato niente pur avvicendandosi presidenti di espressioni politiche diverse.

Commenta anche il sindaco di Montevarchi Silvia Chiassai chiamata in causa proprio dai grillini:

“Ho condiviso, in sede di Ato, la proposta del sindaco di Arezzo Ghinelli, a seguito della comunicazione del Presidente nazionale dell’Autorità anticorruzione, di indicare il commissariamento dei vertici di Sei Toscana attivando una gestione diretta del Prefetto tramite l’operatività dei commissari – afferma il sindaco Chiassai- Ritengo che, dopo aver agito con grande senso di responsabilità per garantire la funzionalità amministrativa dell’Ato evitando il rischio di interruzione di pubblico servizio, si debba agire per una netta discontinuità con il passato." Non mi serve altra documentazione a sostegno del forte imbarazzo provato, come sindaco, per gli arresti domiciliari del Direttore Generale dell’Ato Toscana Sud, per l’interdizione dai pubblici uffici per gli amministratori delegati di Sei Toscana e di Siena Ambiente, fino alle dimissioni in massa del Consiglio di Amministrazione. Serve un’azione di forza che non sia più espressione di possibili interessi di parte, per questo motivo auspico che il Prefetto nomini dei commissari, soggetti terzi e slegati da situazioni che hanno generato le odierne indagini in corso. Non mi convincono le dimissioni in massa dell’interno Cda di Sei Toscana che resterà in carica fino al 13 dicembre, con l’alternativa proposta, in mano al Prefetto, di una semplice sostituzione dei vertici. Mi sembra che, in questo caso, potrebbe rispondere alla logica del “cambiare tutto per non cambiare nulla”. Non c’è al momento nessuna condanna degli indagati, ma non posso girarmi dall’altra parte nei confronti di accuse molto gravi su una presunta turbativa d’asta e corruzione, generarti da presunti rapporti clientelari che hanno alimentato il sistema di gestione di rifiuti, diventato un business. Occorre ripulire il campo da ogni dubbio riguardante le modalità di affidamento degli appalti pubblici. Da sindaco, la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti sono tra i problemi più gravi che affronto quotidianamente a Montevarchi per un servizio inaccettabile sia per le tariffe che per la qualità offerta. Dopo lo scandalo sui rifiuti, chiedo una chiusura netta con un passato denso di ombre e di inefficienze. La discontinuità deve prevalere anche in altre sedi istituzionali, come la Regione Toscana, per modificare la legge regionale vigente che porti al superamento del sistema gestionale dei servizi basato sulle aree vaste, ridando l’autorità decisionale ai singoli Comuni. L’attuale sistema di gestione non è più una garanzia di trasparenza, efficacia e economicità del servizio. Non capisco invece a quale gioco stiano giocando le forze politiche o i movimenti, sempre pronti a puntare il dito su aspetti poco sostanziali e politicamente molto strumentali, invece di condividere insieme l’obiettivo di mettere in discussione un sistema fallimentare. A me interessano solo i cittadini da tutelare con un cambiamento radicale del sistema di gestione, senza strapparmi le vesti, come hanno fatto altri, nella difesa ad oltranza di portatori di interessi industriali”.
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