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Tpl, Autolinee Toscane sposta gli uffici da Arezzo a Siena. Caporali: "E il sindaco Ghinelli è distratto"

Dipendenti di via Guido Monaco con le valigie in mano

Dopo alcuni giorni in cui si sono guardati negli occhi in cerca di notizie, di conforto, cercando di scongiurare quanto si stava dipanando di fronte a loro, adesso è tutto più chiaro. I dipendenti che si sono occupati del trasporto pubblico locale ad Arezzo, gli uffici di via Guido Monaco, si trasferiranno a Siena.

E' stata la stessa Autolinee Toscane a rendere noto di voler attivare, in seguito alla vittoria del bando di gara regionale per il trasporto pubblico su gomma, solo tre poli amministrativi in Toscana e nell'area sud est, anche per questo tipo di servizio Siena l'ha spuntata su Arezzo. I dipendenti aretini, già confluiti con il contratto ponte degli anni scorsi, all'interno di One Scarl, adesso passano ad Autolinee toscane, nuovo gestore.

Ad occuparsi del caso è il consigliere comunale del Pd Donato Caporali che tratteggia il quadro nel quale è maturata questa notizia.

La comunicazione congiunta di Siena e Grosseto, manca il sindaco di Arezzo

I Sindaci di Siena e Grosseto hanno firmato congiuntamente una nota sul trasporto pubblico locale nella Toscana meridionale su un esposto che è stato presentato alla Procura di Pistoia sulla gara regionale vinta da Autolinee Toscane. Nulla di particolare: la vera notizia è quello che manca in questa nota. E cioè la firma del sindaco di Arezzo.

Siena, Grosseto e Arezzo: stessa area geografica, stessa area politica. Ghinelli rimane fuori della porta. Forse l'assessore Tanti si era dimenticato di comprargli il biglietto per salire su questo bus.

Difficile pensare che quella dei colleghi sindaci di Siena e Grosseto sia stata una distrazione. Probabile che invece il sindaco Ghinelli si sia distratto quando Autolinee Toscane ha reso noto di voler attivare solo 3 poli amministrativi in regione: per la Toscana sud est sarà a Siena e non ad Arezzo. Quindi valigie alla mano per i dipendenti aretini.

Per Caporali, Ghinelli vive una solitudine politica

La solitudine politica di Ghinelli appare sempre più marcata mentre sembra svanire nella nebbia quella candidatura regionale che ancora oggi qualcuna ricorda con rimpianto come possibile. Se mai lo è stata, oggi non lo è più.  E chissà cosa deciderà il centro destra per Arezzo. I silenzi, locali e adesso anche regionali del centro destra, sono indicativi. Arezzo vive oggi con un sindaco "azzoppato" che compromette il suo prestigio e il suo peso politico.

Concludo immaginandomi che anche in questo caso il sindaco, come fatto negli ultimi 4 anni, non ultime le inchieste Coingas e Multiservizi, cercherà di attribuire le colpe su tale decisione all’ennesimo capro espiatorio, dagli “invasori” francesi alla Regione “matrigna”. Anche per questo ad Arezzo serve un altro sindaco, perché solo dall’assumersi le responsabilità che tale ruolo comporta passa l’autorevolezza per poter amministrare Arezzo nel migliore dei modi.

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