Ato rifiuti, dopo Corti arriva Tacconi. M5S: "Era responsabile della gara, scelta inopportuna"
La scelta dell'ingegnere Enzo Tacconi è da considerarsi inopportuna. Questa la posizione espressa dai consiglieri comunali del Movimento Cinque Stelle di Bucine, Montevarchi, San Giovanni Valdarno, ai quali si aggiungono anche quelli del Comune di...
La scelta dell'ingegnere Enzo Tacconi è da considerarsi inopportuna. Questa la posizione espressa dai consiglieri comunali del Movimento Cinque Stelle di Bucine, Montevarchi, San Giovanni Valdarno, ai quali si aggiungono anche quelli del Comune di Arezzo.
Tacconi è scatto proposto dal presidente dell'Assemblea Alessandro Ghinelli e nominato all'unanimità nuovo direttore pro tempore dell'Ato rifiuti Toscana Sud venerdì pomeriggio, due giorni e mezzo dopo che il direttore Andrea Corti era finito agli arresti domiciliare per l'inchiesta sulla gara di affidamento del servizio di smaltimento dei rifiuti affidata da Ato a Sei Toscana dal 1 gennaio 2014.
"L’ing. Tacconi è stato responsabile del procedimento nella procedura di evidenza pubblica per l’assegnazione del servizio di gestione integrata dei rifiuti - scrivono dal meetup di Bucine e Montevarchi - Nonostante che lo stesso non risulti né indagato né menzionato nelle indagini della Procura riteniamo per motivi di opportunità politico/amministrativa che un ruolo così delicato dovrebbe, oggi, essere affidato ad una figura professionale che non abbia mai avuto alcuna funzione ne incarico collegato all’espletamento della gara e alla stipula del contratto. Considerato che l’assemblea ha approvato all’unanimità detta nomina e che nessuno dei Sindaci dei nostri territori ha sollevato eccezione alcuna, ci chiediamo come anche questa scelta possa essere giustificata davanti ai cittadini."
E' una sorta di lettera aperta al proprio sindaco invece quanto scritto dal meetup di San Giovanni Valdarno che fa riferimento alle carte della procura dove Tacconi, né indagato, né coinvolto nell'inchiesta appare però come una figura sottomessa alle volontà di Corti:
"Caro Sindaco, la politica che si occupa del bene comune che fine ha fatto? Ancora una volta la magistratura deve indicarci il “buonsenso” per amministrare in favore della collettività? Ma soprattutto, il nostro primo cittadino si era informato prima di votare se la scelta che stava effettuando era una scelta che tutelava i suoi cittadini? Ci piacerebbe conoscere le risposte a questi semplici quesiti che troppo spesso sono sostituite da frasi di comodo come il non essere rilevanti nella votazione per la quota rappresentata. Ci sorprende anche apprendere che adesso sembra essere il sindaco di Arezzo, eletto nelle liste di destra, il nuovo “faro” di una sinistra che fino ad oggi “dominava” in tutta la vallata (Arezzo città compreso)."
Il riferimento è a quanto pubblicato da La Nazione di oggi che estrapola dalle carte dell'inchiesta la figura di Tacconi delineata dagli inquirenti:
“La gratitudine verso il professore con cui si era laureato (Corti Ndr), che l’aveva introdotto nel settore pubblico agevolando la sua assunzione - scrive nell’ordinanza a pagina 31 - spiega la totale sottomissione del Tacconi alle volontà del Corti». E ancora, sempre secondo il Gip, il direttore generale agli arresti avrebbe «diretto» quello che ora è il suo successore «in modo continuativo, usandolo come schermo per dare veste di correttezza formale alle decisioni adottate nella gara d’appalto ed ai pagamenti che si era auto-attribuito". "Quello che chiediamo è che per il bene di San Giovanni Valdarno qualcuno inizi a prendersi le sue responsabilità “politiche” chiarendo come si possa prendere una decisione così importante nell’arco delle 24ore da un’indagine della magistratura senza un confronto anche con le forze di opposizione cittadine."
Le posizioni sono le stesse pensate dal gruppo di Arezzo e corrispondono alle uscite pubbliche condivise a livello regionale. Non è un caso infatti che il Movimento Cinque Stelle abbia lavorato al caso fin dal 2013/2014 sollevando dubbi e perplessità con documenti che sono stati considerati utili all'inchiesta. Anche per i grillini aretini: "La nomina di Tacconi appare evidentemente inopportuna".