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Arezzo 2020, il tempo di cambiare: assemblea pubblica del comitato promotore in vista delle elezioni

La volontà è quella di raggruppare tutti coloro che non si riconoscono nella giunta Ghinelli, dalle forze progressiste a quelle ambientaliste, comunque collocate nello spazio politico del centro sinistra

Prima inziativa pubblica, nel centro sinistra, di costruzione di un percorso di coalizione per le amministrative di Arezzo. Un'assemblea pubblica è stata organizzata per mercoledì prossimo 30 ottobre al circolo Aurora di Piazza Sant'Agostino. A proporla il Comitato promotore di "Arezzo 2020, il tempo di cambiare" convinto che il dibattito sia troppo silente, fermo.

In vista delle elezioni comunali ad Arezzo c'è una strana sospensione: ad ora non c’è stata alcuna discussione pubblica, solo alcune vaghe dichiarazioni alla stampa di singoli esponenti politici. Questa sospensione riflette una più grande incertezza che caratterizza la vita delle persone, non solo ad Arezzo: non si sa cosa riserverà il domani, crescono timori e rancore, al tempo stesso mancano progetti per il futuro e speranze concrete. Ad avviare una discussione aperta e partecipata ci prova, dunque, un gruppo di persone che hanno fatto cammini di diversa natura riconducibili ad  esperienze progressiste, civiche, ambientaliste o ad associazioni e comitati popolari. E' il Comitato promotore di "Arezzo 2020, il tempo di cambiare" che ha stilato un appello e convocato un'assemblea pubblica che si terrà Mercoledì 30 ottobre, alle ore 21, presso il Circolo Aurora, in Piazza S.Agostino ad Arezzo. 

Quello di "Arezzo 2020, il tempo di cambiare", dunque, è un sasso lanciato in una situazione stagnante, che intende dare uno spazio aperto di confronto e di raggruppamento ai cittadini e alle energie progressiste, civiche, ambientaliste per partecipare alla discussione che riguarda il futuro di Arezzo, visto che il mandato della giunta Ghinelli scadrà nella primavera del 2020.

Arezzo è la nostra città: qui viviamo, studiamo, lavoriamo, qui crescono i nostri figli e si riposano i nostri anziani e qui sono arrivate persone in cerca di un domani migliore. E’ una città per alcuni del benessere, per altri di un crescente disagio e sofferenza. Ha un bel passato, ma vive un presente grigio e precario. Ha radici gloriose, ma è priva di futuro. Noi vorremmo dare il nostro contributo a costruirlo, a disegnare una nuova frontiera dello sviluppo umano e civile per la nostra comunità.

La città che vorremmo è un bene comune. Si unisce e coopera per affrontare i problemi del nostro tempo, crea occasioni di lavoro buono, duraturo e con diritti, si fa carico di chi rimane indietro e nei momenti difficili non lascia nessuno da solo, concepisce l’ambiente quale fondamentale risorsa da preservare e consegnare alle generazioni che verranno, sostiene gli enzimi culturali locali e li mischia con altri che la contemporaneità ci porta in casa, per sprigionare un’identità moderna e rivolta al futuro.

La città che vorremmo offre a tutti diritti, protezione sociale, buona qualità della vita, socialità, opportunità e richiede doveri dai cittadini e ancor più dalla classe dirigente. Considera il centro urbano, i quartieri periferici, le frazioni con pari dignità e pari attenzione; ritiene che amministrarla significhi avere allo stesso tempo pensieri lunghi e piedi per terra e non ricercare il consenso di corto respiro che non lascia niente; opera per l’inclusione e l’integrazione e non addita capri espiatori, non fomenta guerra tra poveri per scaricare malesseri o coprire inadeguatezze e malgoverno; fa degli strumenti della partecipazione dei cittadini la chiave di volta per amministrare meglio e rafforzare la democrazia; tiene rigorosamente separati gli interessi particolari e privati da quelli collettivi e pubblici che vuole affermare; crede che onestà, sobrietà, spirito di servizio, etica della responsabilità siano i presupposti fondamentali per chi riveste ruoli pubblici.

Le elezioni comunali della prossima primavera possono rappresentare il punto di svolta per costruire la città che vorremmo, una città migliore, e per questo ci interessano. Crediamo che le idee progressiste e di sinistra, quelle ecologiste, quelle civiche e per il bene comune unendosi possano contribuire ad una visione di comunità giusta, solidale, aperta. Pensiamo che ad Arezzo vi siano tante donne e uomini che coltivano questi sentimenti e possano farli camminare concretamente, rispondendo a un bisogno latente che fatica ad emergere e che non trova una rappresentanza adeguata. Sono uomini e donne, giovani e vecchi, preoccupati delle sorti della propria comunità, ma che non si rinchiudono impauriti in essa; che s’impegnano in gruppi, associazioni, comitati, sindacati; che non hanno alcuna appartenenza oppure si riconoscono in forze politiche di sinistra. Sono persone che ritengono sia il momento di mettersi a disposizione della comunità nella quale vivono per lanciare un’idea, un progetto, una speranza concreta. Nessuno da solo ce la può fare, ma unendosi diventano una forza e rappresentano la novità che serve ad Arezzo.

Per questo proponiamo di costruire una lista ispirata a valori di sinistra, progressista ed ecologista, civica e per il bene comune, alla cui realizzazione chiamiamo uomini e donne, per individuare insieme disponibilità, modalità e contenuti e, successivamente, i rapporti con altre esperienze politiche che ritengono sia il tempo di cambiare. Ci guida la fiducia e la serenità di chi prova a fare la cosa giusta: “Andrà tutto bene”.

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