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Pecore in transito meditazione tra inconscio e presente

Il primo film sull’arte e la vita dell’artista Serafino Valla

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ArezzoNotizie

Per la prima volta un film ripercorre la vita e il messaggio artistico, umano e sociale lasciato da Serafino Valla, pittore, scultore e scrittore nato a Luzzara nel 1919 e vissuto nei territori attorno al Po fino alla sua morte (Reggiolo, 2014). Il film è un viaggio tra passato e presente, tra sogno e realtà, dove l’incontro di persone che hanno conosciuto Serafino o le sue opere (tra cui Alfredo Gianolio, Grazia Honegger Fresco, Anna Maria Pedretti, Giuseppina Valla e molti altri ancora), la messa in scena della sua vita come performance in mostra e il vivo messaggio dei suoi quadri accompagnati dai suoi stessi aforismi, ci portano nella dimensione dell’inconscio, tanto cara a Serafino e da lui ben esplorata con grande capacità di osservazione, con lucidità e realismo senza mai tradire la poesia della vita e dell'arte. Le musiche sono a cura di Massimo Zamboni che interpreta anche la voce di Serafino. Il film, prodotto da Giuseppina Valla e dall’Associazione IL SEMINATORE DI VALLA, nasce da un progetto di Adriana Dossi e Gigi Corsetti, che hanno curato anche sceneggiatura e regia. La proiezione del 6 ottobre a Luzzara si inserisce nella programmazione di “PASSAGGI A LIVELLO. Azioni di cultura a trent’anni dalla (non) morte di CESARE ZAVATTINI”. Attraverso tracce autobiografiche lasciate dall’artista con intenzione e lucidità, il film ripercorre la sua vita e mette a fuoco il suo messaggio artistico, umano e sociale. Dalla sofferenza esistenziale, particolarmente tragica nell’infanzia, fino ad arrivare alla poesia e all’arte che entrano nella quotidianità attraverso la pittura, la scultura e la scrittura e che diventano nella vita di Serafino Valla, elementi con un senso e una funzione fortemente terapeutici. Le immagini dei quadri di Serafino Valla, i colori e le forme (dove emergono natura e paesaggi che accompagnano l’uomo), la materia delle sculture, gli aforismi e gli altri suoi scritti, diventano i protagonisti del film, accanto ai racconti e alle importanti riflessioni offerte da chi ha conosciuto l’artista e le sue opere. Ne emerge la responsabilità dell’artista che, come disse lo stesso Valla “non perde mai la fiducia nella coscienza personale, in rapporto a quella fede che nemmeno il pensiero regge “ e porta fuori da sé, con coraggio e fedeltà, il suo messaggio attraverso le sue opere.

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