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Consulenti del lavoro: "In prima linea per l'Italia contro le inefficienze del sistema"

Le diverse gestioni infatti non aiutano i Consulenti del Lavoro che devono preoccuparsi di usare procedure e rispettare tempistiche diverse a seconda della tipologia di azienda e regione di appartenenza

Agli stati generali dei Consulenti del Lavoro, in collegamento video il 1° aprile scorso con i consigli provinciali degli ordini e i dirigenti di categoria, la presidente del consiglio nazionale dell'ordine dei consulenti del lavoro, Marina Calderone, ha sottolineato le difficoltà in cui in questo momento di emergenza sanitaria ed economica da Coronavirus stanno operando i 26.000 consulenti del lavoro che si stanno scontrando ogni giorno, nel richiedere ammortizzatori sociali per le aziende assistite, con le inefficienze del sistema.

"Abbiamo denunciato più volte la scelta inadeguata adottata dal Governo per la gestione degli ammortizzatori con strumenti di intervento ordinari. Sarebbe bastato invece, come abbiamo più volte suggerito, creare un unico ammortizzatore sociale emergenziale" ha dichiarato la presidente sottolineando che non c’è stato giorno in cui il consiglio nazionale dell'ordine non sia intervenuto per denunciare le problematiche riscontrate dagli iscritti nel loro operare quotidiano a supporto dei propri clienti. Le diverse gestioni infatti non aiutano i Consulenti del Lavoro che devono preoccuparsi di usare procedure e rispettare tempistiche diverse a seconda della tipologia di azienda assistita e regione di appartenenza. La presidente ha poi parlato dei rallentamenti del sito dell’Inps.

"Il problema è stato quello di far passare attraverso lo stesso canale una moltitudine di soggetti, un portale che si sta rilevando non adeguato a supportare le richieste delle ultime settimane", ha poi spiegato evidenziando come tali problematiche sarebbero state certamente minori in caso di richieste per un unico ammortizzatore sociale dove far confluire le domande di tutte le aziende italiane. Non necessario poi - secondo la presidente - l’inserimento dei sindacati nella procedura per richiedere gli ammortizzatori sociali, vista la causale emergenziale ‘Covid-19 nazionale’. E in merito all’accordo siglato nella notte del 30 marzo 2020 tra Ministero del Lavoro, Abi e parti sociali, con l’obiettivo di garantire in tempi rapidi il pagamento della cassa integrazione ai lavoratori, per la presidente non mancano le perplessità: dalla mole di documenti richiesti ai lavoratori alle verifiche del merito creditizio; dalla necessità talvolta di aprire un conto corrente dedicato alla possibilità di rivalsa degli istituti di credito sui lavoratori.

"Deve essere chiaro fino in fondo che la categoria sta facendo il possibile ma che da sola non può fare miracoli. Abbiamo la possibilità e il dovere di sottolineare le nostre necessità e individuare percorsi per migliorare la vita delle persone. E, nonostante le mille difficoltà, non arretreremo e non faremo mai mancare la nostra presenza, competenza e desiderio di essere utili in modo concreto".

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