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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Come aprire un'azienda agricola ad Arezzo

Tutti i passi e le informazioni necessarie per aprire questo tipo di attività

L'azienda agricola è una piccola o media impresa che ha come principale attività la coltivazione del fondo, la selvicoltura, l’allevamento di animali e altre attività collegate. Si tratta a tutti gli effetti di un’impresa artigianale che produce e vende prodotti enogastronomici, valorizzando le eccellenze del territorio e seguendo i cicli naturali. La sua finalità è di garantire una manifattura di alto profilo biologico e qualitativo.

L'azienda agricola può offrire anche beni e servizi, sotto forma di ospitalità e ristorazione: in tal caso si parla di agriturismo, dove i prodotti e le materie prime fornite ai clienti provengono direttamente dalla stessa azienda agricola. Chi decide di aprire un'azienda agricola, oltre a rispettare una serie di adempimenti burocratici, deve conoscere eventuali criticità e disporre delle strategie migliori per trasformare l’idea in un progetto di successo. Ecco i suggerimenti di Coldiretti Giovani Impresa che ha pubblicato sul suo sito web un utile decalogo.

Avere un’idea d‘impresa e costruire un progetto di sviluppo

Ancora prima di cominciare, è utile avere le idee ben chiare sulla tipologia di imprenditore che si intende diventare. Che si scelga la strada dell’imprenditore agricolo 'tradizionale', specializzato nella produzione in uno specifico comparto, o quella dell’imprenditore agricolo 'multifunzionale e pluriattivo', si andrà incontro a opportunità e scenari normativi piuttosto differenti. Inoltre, avendo un’idea d’impresa ben precisa, è possibile valutare in maniera preventiva tutte le eventuali leve strategiche da attivare: innovazione, vendita diretta, reti, territorio, qualità, agroenergie, agriturismo, fattoria didattica, ecc.

Analisi delle caratteristiche e delle potenzialità aziendali

L’intuizione da sola non è sufficiente a decretare il successo di un’attività: un’idea d’impresa, se pur apparentemente vincente, va sempre accompagnata, prima, dopo e durante l’elaborazione, da un’analisi del mercato e della concorrenza.

Con il supporto di appositi consulenti è quindi consigliabile analizzare:

- Capitale umano (competenze professionali, quale modello gestionale, quale forma giuridica).

- Capitale fisico (dimensioni aziendali, immobili disponibili e da acquisire, macchine e attrezzi).

- Offerta (massa critica, differenziazione prodotti e attività, qualità, diversificazione).

- Mercati (canali di vendita possibili, attività promozionali)

- Performance economica (redditività e costi)

E' inoltre altrettanto opportuno valutare componenti esterne all’azienda sul piano:

- Istituzionale (normativa di riferimento, esistenza di reti formalizzate come consorzi, cooperative, strade del vino,ecc).

- Territoriale (dotazione infrastrutturale materiale e immateriale, disponibilità di servizi alle imprese agricole).

- Commerciale (canali distributivi locali, caratteristiche della domanda e dell’offerta).

- Competitivo: struttura della concorrenza e grado di concentrazione dell’offerta.

Trasformazione dell’idea in un progetto di sviluppo imprenditoriale

Dopo la fase di analisi e l’elaborazione dell’idea d’impresa, comincia la progettazione vera e propria. Una volta definiti gli obiettivi da raggiungere e i risultati attesi, occorrerà individuare le risorse da utilizzare e le strategie da implementare. Il passaggio dalla fase di analisi e ideazione a quella più concreta di sviluppo del progetto prevede un’ulteriore fase intermedia in cui si rende necessario verificare la fattibilità del progetto.

Verifica della fattibilità/realizzabilità del progetto

Si tratta quindi di redigere, con l’aiuto di adeguati specialisti e professionisti, un business plan, in grado di conferire credibilità al progetto e consentire la richiesta di finanziamento pubblico o privato. Nel piano dovrà essere analizzata la situazione di partenza, il progetto di sviluppo e la situazione post investimento.

Il sostegno della Regione Toscana

Lo scorso 29 maggio è scaduto il bando prorogato dalla Regione Toscana per il sostegno ai giocani agricoltori. Il bando è rivolto a giovani agricoltori tra 18 e 40 anni (41 non compiuti) e prevede: contributi a fondo perduto fino a 40.000 euro per iniziare l'attività, contributi a fondo perduto fino al 60% sugli investimenti. Rientra nel programma di sviluppo rurale (Psr) del Fondo europeo agricolo per lo svilupo rurale (Feasr 2014-2020).

Per poter accedere al 'Pacchetto Giovani', i giovani agricoltori che si insediano per la prima volta in una azienda agricola, in forma singola (ditta individuale) o associata (società di persone, società di capitale e cooperative agricole di conduzione), al momento della presentazione della domanda di aiuto devono:

- avere un'età compresa tra i 18 anni (compiuti) ed i 40 anni (41 non compiuti);

- aver preso per la prima volta la partita IVA come azienda agricola (individuale, società, cooperativa) nei 24 mesi precedenti alla presentazione della domanda di aiuto;

- presentare un Piano di Sviluppo aziendale;

- possedere o impegnarsi a conseguire adeguate qualifiche e competenze professionali;  

- impegnarsi a diventare IAP (imprenditore agricolo professionale) entro la data di conclusione del piano aziendale;

- diventare 'agricoltori attivi' (art. 9 Reg. UE 1307/13) entro 18 mesi dalla data di sottoscrizione del contratto per l’assegnazione dei contributi e comunque non oltre la conclusione del Piano di sviluppo Aziendale qualora questa sia precedente al suddetto termine;

- insediarsi in un'azienda agricola che al momento della presentazione della domanda di aiuto ha la potenzialità di raggiungere una dimensione espressa in termini di Standard Output (SO) non inferiore a 13.000 euro e non superiore a 190.000 euro. Nel caso di pluralità di insediamenti nella stessa azienda le soglie minima e massima sono da considerarsi riferite ad ogni singolo giovane beneficiario.

Il finanziamento prevede un premio di primo insediamento che ammonta a 30.000 euro a fondo perduto per ciascun giovane che si insedia, con aumento a 40.000 euro nel caso di insediamento in aziende ricadenti in aree montane. In caso di insediamenti plurimi sono erogati fino ad un massimo di quattro premi con la presentazione di un unico piano aziendale. In questo caso il premio all’insediamento di ciascun beneficiario è pari a quello previsto nel caso di insediamento individuale.

Una volta presentata la domanda di aiuto viene stilata una graduatoria in base al punteggio ottenuto dalla somma dei valori attribuiti alle singole priorità. Per entrare in graduatoria, oltre al rispetto dei requisiti minimi di accesso, la domanda di aiuto deve aver ottenuto almeno 7 punti. Il massimo punteggio attribuibile ad una singola domanda di aiuto è pari a 42 punti. I macro criteri utilizzati per l'assegnazione del punteggio sono:

- tipologie di territorio in cui ricade l’UTE

- presenza di giovane che si insedia di genere femminile

- settori/ di intervento dell'azienda

- Banca della Terra

- Investimenti a favore dell’ambiente

- Investimenti per il contrasto dei cambiamenti climatici

- Investimenti per la sicurezza sul lavoro

Le domande che entrano in graduatoria e che risultano ammissibili, vengono finanziate sulla base delle risorse a disposizione.

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