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Coronavirus, ecco cosa si può e non si può fare. Limitazioni e giustificazioni per lavoro

Tutte le risposte alle domande sorte dopo il varo del decreto del governo

+++ AGGIORNAMENTO DEL 12 MARZO 2020 +++

Si deve evitare di uscire di casa. Si può uscire per andare al lavoro  o per ragioni di salute o per altre necessità, quali, per esempio, l’acquisto di beni essenziali. Si deve comunque essere in grado di provarlo, anche mediante autodichiarazione che potrà essere resa su moduli prestampati già in dotazione alle forze di polizia statali e locali. La veridicità delle autodichiarazioni sarà oggetto di controlli successivi e la non veridicità costituisce reato. È comunque consigliato lavorare a distanza, ove possibile, o prendere ferie o congedi. Senza una valida ragione, è richiesto e necessario restare a casa, per il bene di tutti.
È previsto anche il “divieto assoluto” di uscire da casa per chi è sottoposto a quarantena o risulti positivo al virus.

Di seguito la versione precedente dell'articolo

Contenere il contagio da coronavirus. È questo l'obiettivo del decreto varato dal governo nella serata di ieri e che estende 'la zona protetta' su tutta l'Italia. Le regole sono chiare.

Coronavirus, ecco cosa si può fare: il decreto spiegato per punti

Coronavirus, chi si può spostare?

Il decreto firmato dal presidente del consiglio domenica 8 marzo, ed esteso a tutta Italia ieri sera, recita che bisogna "evitare ogni spostamento delle persone fisiche in entrata e in uscita" tranne che per "spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero spostamenti di salute". Gli spostamenti da un Comune ad un altro sono vietati, ma è consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza.

E' possibile spostarsi quindi, ma ogni viaggio dovrà essere motivato da esigenze lavorative o situazioni di necessità oppure per motivi di salute. Chi deve andare al lavoro può farlo, stessa cosa se dovete fare la spesa o acquistare farmaci. Se volete spostarvi per fare una passeggiata non è espressamente vietato, ma non è consigliato soprattutto se il luogo è affollato perchè vanno evitati gli assembramenti.

Il modulo da compilare per gli spostamenti [scarica]

Chi non si può allontanare da casa?

Non possono allontanarsi da casa le persone sottoposte a quarantena e ovviamente quei cittadini risultati positivi al virus. Divieto assoluto anche per chiunque presenti febbre (maggiore di 37,5) e infezione respiratoria "è fortemente raccomandato di rimanere presso il proprio domicilio e limitare al massimo i contatti sociali, contattando il proprio medico".

Ci sono posti di blocco?

Nelle "aree a contenimento rafforzato" non ci sono dei veri e propri posti di blocco ma ci saranno controlli delle forze di polizia che verificheranno il rispetto delle limitazioni della mobilità. Gli accertamenti avverranno lungo le linee di comunicazione e le grandi infrastrutture del sistema dei trasporti, quindi lungo le strade principali e nelle stazioni.

Dal ministero fanno sapere che "la veridicità dell’autodichiarazione potrà essere verificata anche con successivi controlli".

Cosa rischia chi viola le limitazioni?

Chi viola le limitazioni agli spostamenti (a meno che non si possa configurare un'ipotesi di reato più grave) rischia una denuncia per inosservanza di un provvedimento di un’autoritàarticolo 650 del codice penale. In breve? Arresto fino a tre mesi o un'ammenda fino a 206 euro.

Bar e ristoranti sono aperti?

Bar e ristoranti possono restare aperti solo dalle 6 alle 18 ma con la regola di lasciare almeno un metro di distanza tra i clienti. Chiunque violi le prescrizioni è punito con la sospensione dell'attività. Pub, discoteche, scuole di ballo, sale giochi e scommesse dovranno rimanere chiusi. Stessa disposizione per cinema, teatri, centri benessere e stazioni sciistiche.

I negozi dovranno restare chiusi?

Tutti gli esercizi commerciali possono tenere aperto purché garantiscano l'accesso contingentato e la distanza di un metro tra i clienti. Nei festivi e prefestivi i mercati sono consentiti solo nella sezione alimentari e nei giorni feriali va garantita la distanza di almeno un metro.

Nei giorni prefestivi e festivi, invece, i grandi punti vendita nelle grandi e medie strutture dei centri commerciali dovranno rimanere chiusi. L'eccezione riguarda farmacie e parafarmacie.

I luoghi di culto sono aperti?

L'apertura dei luoghi di culto è condizionata all'adozione della possibilità o meno di evitare gli assembramenti di persone. Ad ogni modo sono sospese tutte le funzioni nelle chiese sono sospese e non si svolgeranno neanche i funerali, rimandati a dopo l'epidemia. I sacerdoti, in caso di funerale, sono invitati "a compiere la benedizione del sepolcro e i riti di sepoltura rispettando le distanze di sicurezza, la messa esequiale potrà essere celebrata al termine dell'emergenza". Le confessioni si possono svolgere ma devono avvenire "in un luogo ampio, evitando l'uso del confessionale e rispettando la distanza di almeno un metro".

Fino a quando resteranno chiuse le scuole?

Tutte le scuole di ogni ordine e grado e le università rimarranno chiuse agli studenti almeno fino al 3 aprile. Gli istituti sono invitati a fornire le attività formative a distanza.

Sono sospesi i concorsi pubblici e privati ad "esclusione dei casi in cui la valutazione dei candidati è effettuata esclusivamente su basi curriculari ovvero in modalità telematica". Sono esclusi dalla sospensione i concorsi per il personale sanitario.

Gli eventi culturali e sportivi si possono svolgere?

Sospesi tutti gli eventi culturali ma anche quelli di altra natura e anche sportivi, di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati. L'accesso agli impianti sarà consentito soltanto a porte chiuse e solamente per gli allenamenti di atleti (professionisti e non), riconosciuti di interesse nazionale dal Coni in vista della loro partecipazione alle Olimpiadi. Stop a tutti i campionati, mentre le competizioni internazionali (Champions League, Europa League) potranno essere svolte ma a porte chiuse.

Fino a quando resterà in vigore il decreto?

Il decreto resterà in vigore fino al 3 aprile 2020.

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