Scuola, nuova manifestazione ad Arezzo. Conte annuncia: "Seggi elettorali possibili in altre sedi"
Priorità alla Scuola organizza anche ad Arezzo una nuova protesta con due flash mob. Intanto per evitare interruzioni alle lezioni per il voto a settembre, Conte studia soluzioni alternative per i seggi elettorali
Mondo della scuola ancora in subbuglio in vista delle riaperture di settembre, per le quali, ancora non è chiara la modalità. Sono passati pochi giorni dallo sciopero del personale dell'istruzione di ogni ordine e grado che ha rivendicato la necessità di finanziamenti importanti e di stabilizzazione dei precari per far fronte all'aumentato bisogno di docenti e personale Ata per avere scuole aperte e in sicurezza, ma è già pronta una nuova manifestazione. Ad indirla è Priorità alla Scuola, un movimento che si è formato in molte città italiane e anche ad Arezzo dove la portavoce è Sara Turrini.
La manifestazione, avrà un carattere itinerante e partirà in piazza San Domenico, giovedì 25 giugno alle 18. Poi si sposterà verso la sede del Comune di Arezzo in piazza della Libertà. Due i flash mob previsti. Alla protesta parteciperanno insegnanti, genitori, educatori e studenti della scuola e dell’università, mossi dalla voglia di affermare il diritto all’istruzione garantito a tutti.
Le rivendicazioni
"La comunità scolastica ha bisogno di ripartire in presenza a settembre: bambine, bambini, giovani, insegnanti, lavoratori/trici e famiglie hanno resistito per tre mesi – materialmente e psicologicamente – per far fronte a una emergenza. Dopo questo enorme sforzo collettivo e quando ormai tutte le attività produttive del Paese sono già riavviate, è ora di dire basta: la comunità scolastica ha bisogno di ripartire in presenza a settembre perché senza scuola non c’è politica, non c’è giustizia, non c’è uguaglianza, non c’è crescita – né umana, né economica" si legge nel volantino di Priorità alla Scuola.
Per questo servono: "Risorse straordinarie, personale docente e Ata adeguato alle esigenze della scuola, assunzione dei docenti precari dalle graduatorie provinciali, che i Comuni e le Province trovino spazi per tutte le scuole di ogni ordine e grado, investimenti strutturali per l’edilizia scolastica, prevenzione sanitaria nelle scuole"
Gli organizzatori della manifestazione dicono anche dei no: "Non vogliamo la riduzione del tempo scuola, le esternalizzazioni (tutto lavoro precario) per completare il tempo scuola, le ore di 40 minuti, la didattica a distanza come parte strutturale dell’orario di scuola."
Il primo giorno di scuola e le elezioni
Forte il dibattito in queste ore anche sul primo giorno di scuola a settembre e sul rischio di dover richiudere tutto dopo pochi giorni per accogliere urne e scrutatori per le elezioni amministrative, regionali e per il referendum sul taglio dei parlamentari. Si sta facendo sempre più strada però una opzione che potrebbe evitare di tenere di nuovo a casa gli studenti. Prima il segretario Zingaretti e poi la vice ministra Anna Ascani, entrambi Pd, hanno paventato l'idea di spostare i seggi elettorali in luoghi diversi dalle scuole, anche per tutelare la salute di tutti. Su questa scia si è inserito proprio ieri sera il premier Giuseppe Conte che in occasione degli Stati Generali in corso a villa Pamphilj ha detto: ‘Ho visto che il Pd ha suggerito di trovare altri locali da adibire a seggi elettorali. È una buona idea, rischiamo di dover subito interrompere l’attività scolastica. La ministra Lamorgese si adopererà per trovare locali alternativi così l’anno scolastico può iniziare senza interruzioni."