“Ci vuole una città per fare una scuola”. L’incontro per contrastare la povertà educativa
Il 4 aprile alle 16 l’incontro, aperto al pubblico, promosso da Oxfam, Comune di Arezzo, Fondazione Arezzo Comunità e Istituti Comprensivi IV Novembre e Severi
Rendere la scuola un luogo di crescita sempre più inclusivo di talenti e capacità, aperto alle energie e alle tante realtà associative, culturali e civiche del territorio. Parte da questo obiettivo l’incontro, aperto al pubblico, “Ci vuole una città per fare una scuola”, in programma il 4 aprile alle 16 presso l’istituto Francesco Severi di Arezzo e promosso da Oxfam con il Comune di Arezzo, la Fondazione Arezzo Comunità e gli Istituti Comprensivi IV Novembre e Severi, nell’ambito del progetto “Comuni Talenti”, finanziato da Impresa Sociale “Con I Bambini”.
Il primo, di una serie di momenti di conoscenza e confronto tra tutte le realtà della città che hanno, a vario titolo e misura, compiti e responsabilità educative, a cui parteciperanno tra gli altri: il direttore della Fondazione Arezzo Comunità, Alfredo Provenza, i Presidi Chiara Savini e Marco Chioccioli, il presidente dell’Associazione I Care Pierluigi Ricci, il responsabile dei Programmi in Italia di Oxfam Alessandro Bechini, la responsabile dell’area di lotta alla povertà educativa di Oxfam Italia, Elisa Carboni e l’esperto welfare comunitario di Oxfam Italia, Lorenzo Luatti. Per iscrizioni: https://forms.gle/WDYh4A83HprFUXad7
L’appuntamento arriva dopo mesi di intenso lavoro realizzato dall’inizio dell’anno scolastico per arricchire l’offerta formativa rivolta a centinaia di studenti dei due Istituti Comprensivi, tra laboratori musicali, di teatro, di fotografia, incontri, attività di dopo scuola, presentazioni di libri e fumetti e molto altro. Grazie alla collaborazione con tante realtà e associazioni come: Progetto 5, Sempre Positivi, I Care, Fraternita dei Laici, Officine della cultura, Fondazione Monnalisa, Electra e Farrago.
“La lotta dell’abbandono scolastico e alla povertà educativa sono sfide complesse, che né la scuola, né una singola associazione o ente locale, possono vincere da soli. - spiega Elisa Carboni di Oxfam – Diviene perciò cruciale il lavoro che associazioni, istituzioni, soggetti privati e scuole possono realizzare insieme attraverso i Patti di comunità. Uno strumento che responsabilizza ciascun soggetto, con l’obiettivo comune di non lasciare indietro nessuno, soprattutto i ragazzi più deboli e a rischio dispersione. Un impegno, dentro e fuori la scuola, che nei prossimi mesi e anni vogliamo portare avanti con sempre maggiore impegno e il coinvolgimento di sempre più realtà”.
“La scelta di camminare tutti assieme verso un obiettivo, la qualità dei servizi educativi della città di Arezzo, è il compimento di una proficua collaborazione tra il Comune, il mondo della scuola e il terzo settore. - ha aggiunto la vicesindaca Lucia Tanti - Acquisendo le voci di tutti questi protagonisti, è possibile innanzitutto leggere e interpretare i cambiamenti in atto nella società contemporanea. Ma questo, per quanto utile e necessario, non può bastare: nel momento in cui viene intercettata una nuova esigenza, come ad esempio evitare che i ragazzi abbandonino prematuramente gli studi, dobbiamo farci trovare pronti e reagire. Partendo da una consapevolezza: nessun attore istituzionale o associazione può farcela da solo. Non a caso, quando abbiamo pensato a una fondazione che si occupasse di servizi alla persona, ci siamo richiamati fin dal nome a un concetto di ‘comunità’, che può essere tradotto anche come ‘alleanza’, ’coesione’. Caratteristiche che ritrovo in questa iniziativa”.