Robinson Crusoe. L’avventura
La ribellione, il bisogno di libertà, l’inevitabile naufragio: sarà “Robinson Crusoe. L’avventura” spettacolo del giovane regista Simone Guerro con Silvano Fiordelmondo e Francesco Mattioni sulle avventure del giovane marinaio desideroso di esplorare il mondo, l’evento in programma domenica 24 marzo alle 17 presso l’Auditorium Le Fornaci di Terranuova Bracciolini (via Vittorio Veneto, 19). Lo spettacolo, che segna l’ultimo appuntamento della stagione con Diffusioni Kids, la rassegna pensata per i più piccoli e amata anche dagli adulti a cura di Kanterstrasse Teatro, è una produzione realizzata dalla compagnia Teatro Pirata. Adatto ai bambini dai 6 ai 12 anni (biglietto unico 5€).
Il Teatro Pirata si cimenta con il grande romanzo scritto da Daniel Defoe nel 1719 e lo fa affidando i suoi attori più anziani (Silvano Fiordelmondo e Francesco Mattioni) a un giovane regista, Simone Guerro, nonché autore delle musiche, con la scenografia dell’artista Frediano Brandetti. Un’interessante collaborazione artistica che porta sul palco una struttura in continua evoluzione, una musica coinvolgente e due attori, narratori-animatori, le cui abili mani daranno vita alle due marionette protagoniste in scena, Robinson e Venerdì.
Siamo nel 1651 Robinson all'età di 19 anni decide di lasciare la sua agiata famiglia contro il parere del padre. La sua avventura inizia con un naufragio, ma il giovane non si da per vinto e decide nonostante il parere contrario del capitano della nave di imbarcarsi nuovamente, alla ricerca della sua libertà. Dopo 15 giorni di navigazione, il sogno di diventare un vero marinaio si spezza in un terribile naufragio che lo lascerà solo su di una isola in mezzo all'oceano. Si dedicherà in solitudine a costruire il suo mondo e la sua vita finché, dopo 20 anni, un uomo a cui darà il nome di Venerdì approda sull'isola. Da quel momento la sua vita cambia, finalmente qualcuno con cui parlare, qualcuno a cui insegnare. Dopo 23 anni passati sull'isola ecco una nave approdare. Robinson finalmente potrà tornare a casa portando con se Venerdì che però si rifiuterà di seguirlo, vuole essere libero, libero di decidere dove andare . Robinson nella scena finale prende coscienza che non può imporre a Venerdì la sua volontà, e che se vuole veramente essere un uomo libero deve lasciare l' amico, libero di scegliere, della sua vita.