Paolo Ciampi Al Mine incontra gli studenti e racconta "L'ambasciatore delle foreste"
Un giorno arriva un libro in regalo. Parla di un tale, George Perkins Marsh, primo ambasciatore in Italia degli Stati Uniti, nominato da Ambramo Lincoln. Passano ancora dieci anni.
Chi è George Perkins Marsh? E' l'uomo che nel secolo del progresso e dell'industria capisce cosa sta succedendo al mondo.
E' il primo a parlare di cambiamenti climatici e foreste da salvare.
Questo è l'incipit di una storia che lega Paolo Ciampi, giornalista e scrittore fiorentino alla vicenda di George Perkins Marsh. Con il libro “L'ambasciatore delle foreste” (Ed. Arkadia, 2018) l'autore ci conduce alla scoperta di questo personaggio poco noto, che avrebbe fatto volentieri a meno di fare l'ambasciatore e che ha iniziato ad occuparsi di ecologia prima ancora che il termine spunasse fuori.
Se ne parla al museo “MINE” nel vecchio Borgo di Castelnuovo sabato 8 febbraio alle ore 10,00 con Paolo Ciampi che incontrerà gli studenti dell'Istituto Comprensivo “Dante Alighieri” di Cavriglia, il cui anno scolastico in corso peraltro è proprio “L'Anno dell'Ambiente”.
Sono Storie di trasformazioni e ambiente, quelle che George Perkins Marsh ha visto nel mondo, durante i suoi lunghi viaggi.
Marsh è considerato una pietra miliare per lo studio dell'impatto ambientale dell'attività umana. Era nato nel Vermont nel 1801 e morì in Italia, a Vallombrosa nel 1882. Il suo libro più famoso fu “Man and Nature: Or, Physical Geography as modified by human action”, pubblicato per la prima volta a New York nel 1863. Il libro ebbe un grandissimo successo quando uscì nel 1864 nella nostra nazione, in un periodo di profonda trasformazione per l'Italia e anche per il territorio di Cavriglia.
Nel Novecento una maggiore consapevolezza, con la prima legge dell'11 giugno 1922, avrebbe portato attenzione alla tutela dell'ambiente. Di George Perkins Marsh si tornerà a scoprire la vita e gli scritti dopo la seconda guerra mondiale.
Storie di paesaggi, di ambienti in trasformazione o modificati per sempre.
Storie vissute anche dalla terra di Cavriglia con la presenza delle miniere.
Dalla mezzadria e dalla modellazione del suolo ad opera dei contandini si arrivò ben presto all'industria minieraria.
Si iniziò a scavare lignite a cielo aperto, con terrazzamenti, nei decenni nei quali George Perkins Marsh viveva a Firenze e soggiornava a Vallombrosa: Poi si passò alle gallerie e il mondo in superficie si incontrava in modo diverso con quello sotterraneo.
Arrivò il secondo dopoguerra e l'inizio dell'escavazione delle miniere a cielo aperto: si portava alla luce in modo molto più veloce ciò che era sepolto da milioni di anni e si seppelliva al contempo la storia millenaria di una terra, trasformando profondamente il paesaggio. Oggi quel paesaggio è ancora in trasformazione ma con la consapevolezza della tutela ambientale.