Hic sunt leones | Piano tales
Villa Cicaleto | 7 - 21 settembre 2019
Capitolo II | 14 settembre 2019 In concerto: Enrico Zanisi | Piano Tales
Un progetto di Francesco Ponticelli e Simona Tempesta Mostra organizzata da Carla Chiarchiaro
Salendo per la strada della collina verdeggiante di Sargiano, alle porte di Arezzo, si arriva a Villa Cicaleto. Costruita alla fine del '700 costituiva la dimora estiva dei conti Albergotti e, fin dalle sue origini, ha ospitato incontri e concerti di musica da camera nell'ampio salone del piano nobile.
Attualmente la Villa mantiene intatta la propria vocazione culturale, grazie a Cicaleto House Concerts , ambizioso progetto di Francesco Ponticelli e Simona Tempesta, che punta a creare un luogo in cui diversi linguaggi, quali musica, teatro, cinema, letteratura, possano dialogare in modo organico, coinvolgendo il pubblico e introducendolo ad un’esperienza immersiva.
Il progetto nasce dalla volontà di creare uno spazio di lavoro e di ricerca, all’interno del quale i visitatori possano avvicinarsi al processo di creazione artistica, attraverso seminari ed incontri con gli artisti che di volta in volta si avvicenderanno nella Villa, per brevi soggiorni o per vere proprie residenze. Hic Sunt Leones rappresenta il capitolo introduttivo all’attività di Villa Cicaleto, in cui, nell’arco di due settimane musica ed arti visive saranno in dialogo tra loro e con la stessa Villa.
L’espressione hic sunt leones , che nell’antichità alludeva a zone inesplorate dell’Africa e dell’Asia, abitate da fiere ed impossibili da conquistare, assume qui segno opposto: un invito ad addentrarsi senza timore, in un luogo in cui la ricerca artistica possa accompagnare lo spettatore alla scoperta di territori sconosciuti.
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In mostra | 7 - 21 settembre 2019: Alessio Ancillai, Luca De Leva, Lorenzo Pace, Ottavia Plazza
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In concerto | 14 settembre 2019 ore 21.00: Enrico Zanisi | Piano Tales
Come un esperto funambolo, il giovane pianista Enrico Zanisi cammina per quarantacinque minuti lungo il filo delle sue esperienze e passioni musicali, scrutando dentro e fuori il proprio sentire per disvelare, a sé stesso e a noi altri, immagini e colori nuovi, inattesi, talvolta fortemente ricercati e voluti, in una sorta di alternanza di impressionismo ed espressionismo che colpisce non poco per il risultato finale, una perfetta combinazione di originalità e di recupero della storia pianistica in solo di ambito jazzistico. Piano Tale s suona, infatti, come un lavoro dalla sorprendente coerenza formale che tiene desti per la sua intera durata. Sin dall’iniziale Ouvertur e , Zanisi ci conduce alla conclusiva sonata di Richard Wagner passando per composizioni originali dall’interessante sviluppo narrativo che, alternandosi a brani più brevi da considerare come interludi, conferiscono all’intero lavoro la forma di una suite in cui Uma Histori a e No Truth colpiscono per la loro cantabilità. Se l’unica escursione nel mondo degli standard è costituita dall’interessante rilettura di S pring Can Really Hang You Up the Most , va segnalata la breve composizione originale intitolata Mors e , in cui il battito di un telegrafo ispira due minuti e mezzo di geniali invenzioni ritmico-armoniche.
Francesco Varriale
3476672140 Simona