Lascaux: 15 anni di eccellenza nell'evoluzione digitale
La green economy è stata, in questi anni difficili, la migliore risposta alla crisi, una strada che guarda avanti e affronta le sfide del futuro incrociando la natura profonda della nostra economia: la spinta per la qualità e la bellezza, la coesione sociale, naturali alleate dell’uso efficiente di energia e materia, dell’innovazione, dell’high-tech. Una coraggiosa e vincente evoluzione di sistema avviata ‘dal basso’, che si basa su investimenti e produce lavoro, sostiene la coesione delle comunità e si intreccia con il territorio. In occasione dei dieci anni del Rapporto GreenItaly, si coglie una accelerazione verso il green del sistema imprenditoriale italiano con uno studio su oltre 300 storie di economia circolare. Record di eco investimenti nel 2019, anno in cui la quota raggiunge un valore pari a 21,5%, corrispondente a un valore assoluto di quasi 300 mila imprese e di 7,2 punti superiore a quanto registrato nel 2011. Lo racconta GreenItaly 2019: il decimo rapporto della Fondazione Symbola e di Unioncamere – promosso in collaborazione con Conai, Ecopneus e Novamont, con la partnership di Si.Camera e Ecocerved e con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare – che misura e pesa la forza della green economy nazionale.
Sono oltre 432 mila le imprese italiane dell’industria e dei servizi con dipendenti che hanno investito nel periodo 2015-2018, o prevedono di farlo entro la fine del 2019 in prodotti e tecnologie green per ridurre l’impatto ambientale, risparmiare energia e contenere le emissioni di CO2. In pratica quasi un’azienda italiana su tre, il 31,2% dell’intera imprenditoria extra-agricola. E nel manifatturiero sono più di una su tre (35,8%). Solo quest’anno, quasi 300 mila aziende hanno investito, o intendono farlo entro dicembre, sulla sostenibilità e l’efficienza. Il rapporto sarà presentanto venerdì 15 novembre, ad Arezzo, all’evento organizzato da Lascaux presso la Casa dell’Energia.
“Il rapporto GreenItaly, arrivato alla decima edizione, registra, attraverso un’analisi dei diversi indicatori di sostenibilità ambientale, un cambiamento nella cultura delle aziende. Fotografa una realtà per certi versi inattesa – afferma il direttore della Fondazione Symbola Domenico Sturabotti - in cui il nostro Paese guadagna le prime posizioni in Europa in molti ambiti, in particolare sul fronte del riciclo dei rifiuti e del riutilizzo delle materie. Con 29.467 imprese green la Toscana è al sesto posto in Italia nella graduatoria regionale per numero assoluto di aziende che hanno investito, o investiranno entro l’anno, in tecnologie green. Il Rapporto mette, inoltre, in relazione diretta gli indicatori di ecoefficienza delle imprese con la loro competitività. Al crescere degli investimenti green, aumentano anche il fatturato e gli occupati. Un dato interessante riguarda l’economia circolare, in cui l’Italia ha una posizione di assoluta leadership in Europa: pur essendo il secondo Paese manifatturiero dell’Unione, ha il più basso consumo pro capite di materia. E’ il Paese europeo con la più alta percentuale di riciclo sulla totalità dei rifiuti: il 79%, contro il 38% della media Ue, il 55% della Francia e il 43% della Germania”.
“C’è una nuova materia prima, davvero rinnovabile, riciclabile e alte performance che oggi è il motore di ogni attività produttiva che possiamo immaginare. È il software. Oggi Lascaux celebra 15 anni di eccellenza nell’ingegneria informatica che le ha permesso di essere al fianco di importanti imprese e istituzioni italiane che hanno affrontato con successo i cambiamenti tecnologici. È riduttivo e pericoloso pensare all’informatica come semplice acceleratore del business, strumento per incrementare le prestazioni o la velocità di produzione alimentando solo una domanda di sostituzione e distrazione, che mal si concilia con la necessità di un rilancio economico.” Giuseppe Bistoni, Fondatore e CEO di Lascaux invita a riflettere sul ruolo della tecnologia. “È necessario oggi indirizzare l’innovazione tecnologica verso il benessere delle persone nel rispetto del pianeta. Abbiamo la responsabilità di utilizzare eticamente le nuove tecnologie per migliorare la competitività lavorando in maniera sostenibile, trasparente e promuovendo i comportamenti virtuosi della comunità”.