Dante e Arezzo: da nemico a ospite della città. Il documento della Fraternita
Dante e Arezzo, da nemico a ospite della città. Dodici fiorini di buono e puro oro. Conferenza storica nel palazzo della Fraternita dei Laici ad ingresso libero. Presentazione di un libro e del documento conservato nel palzzo che attesterebbe la presenza di Dante ad Arezzo e il legame con la città.
Il rapporto tra Arezzo e Dante ha basi storiche:
- presenza di Dante nella battaglia di Campaldino, lui in prima fila nell’armata fiorentina;
- rapporto con il babbo di Francesco Petrarca; la famiglia del poeta da decenni era al servizio del Vescovo Guglielmo degli Ubertini e del suo successore Boso degli Ubertini. Quando Dante e Petracco (amico, coetaneo, stessa parte politica in Firenze, vissuto tra 1266 circa – 1326) , entrambi Ambasciatori di Firenze presso il Papa Bonifacio VIII, furono esiliati, si fermarono dapprima nel Castello di Gargonza, poi vennero ad Arezzo e abitarono in Vicolo dell’Orto, in case di proprietà del Vescovo di Arezzo.
– rogito del fratello di Dante, Francesco Alighieri, redatto sempre nel Vicolo dell’Orto, presso il notaio Ser Ciuccio, figlio di Dardo, nel maggio 1304, tre mesi prima della nascita di Francesco Petrarca, avvenuto il giorno 20 luglio 1304, per ottenere un prestito di dodici fiorini d’oro. Ser Ciuccio e Petracco erano colleghi nell’attività di notaio e abitavano nello stesso Vicolo dell’Orto, davanti alla grandiosa Cattedrale che si stava costruendo sul colle di San Pietro, dipinta da Giotto nella “ Cacciata dei Diavoli da Arezzo” (attuale Cattedrale);
- rapporto nella poesia e lettere tra Fra Guittone d’Arezzo e Dante Alighieri
- rapporto con i Conti Guidi di Poppi.
Rogito del 13 Maggio 1304 del Notaio Ciuccio , figlio di Dardo.
“Die XIII maii. Actum in domo mei (cioè in Burgo Orti) notarii infrascripti, presentibus Tedescho spetiaie et Baldinecto Scorgonis testi bus. Francischus Alegherii de Florentia principaliter ex confessione, causa mutui, et eius precibus et mandato, Capontuycus de Lambertis de Florentia fideiubendo prà eo, simul ambo et uterque in solidum, reddere, dare e solvere promiserunt Follioni Jobbi spatario et. e. duodecim florenos de bono e puro auro, ad omneni dicti Follionis voluntatem et petitionem, in civitate Aretina et e, sub pena dupli et e. Renumpiantes dapnis et exceptioni et e, refectione et e, suorum obligatione honorum. Quibus per guarentigiam sic servari precepi”.
Questo documento storico sarà illustrato nella confrenza da Pier Luigi Rossi, Primo Rettore della Fraternita dei Laici. Durante la conferenza sarà presentato dal Prof Claudio Santori il libro del Maestro Leonardo Zanell "Ritorno all’inferno con Dante” .