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TimeLine Past’n Future Exhibitition: la P101 Olivetti protagonista ad Arezzo

TimeLine Past ’n future Exhibition è il titolo di un sorprendente appuntamento voluto e costruito da Hub Garden – la Creative Community di progetti integrati al servizio delle idee – negli spazi della Galleria Chianini Vincenzi e presentato sotto...

TimeLine Past ’n future Exhibition è il titolo di un sorprendente appuntamento voluto e costruito da Hub Garden – la Creative Community di progetti integrati al servizio delle idee – negli spazi della Galleria Chianini Vincenzi e presentato sotto l’egida del Comune di Arezzo.

Le sale della Galleria, che privilegia da tempo nuove espressioni artistiche giovani e sperimentali, si trasformeranno in uno spazio polifunzionale accogliendo una Exhibition di retrocomputing, con protagonista la P101 Olivetti, attraverso video proiezioni, conferenze, laboratori e tavoli di lavoro ad alto tasso tecnologico. Un intenso programma, quello che dal 5 al 8 dicembre prossimo, darà vita ad una timeline ininterrotta di interventi, eventi, workshop formativi e persino al lancio di un Contest Award. Una quattro giorni di attività guidate da vere e proprie “intelligenze tecnologiche”. Al centro dell’approfondimento l’Uomo e l’Oggetto e il forte legame tra storia dei prodotti e il futuro. La rassegna ospiterà anche il racconto di una recentissima visionaria creazione, che ha raggiunto in breve tempo un altissimo grado di notorietà. Parliamo di un oggetto simbolo, di un’opera d’arte di alta tecnologia: l’Albero della Vita di EXPO2015, una creazione di Marco Balich, mutuata da GIOFORMA da un disegno di Michelangelo.

Una timeline creata ad-hoc per l’esposizione racconterà al visitatore la genesi dell’installazione più simbolica di EXPO2015, rappresentando l’emblematica continuità tra il passato e il futuro. “ ... i processi creativi trovano sempre ostacoli, ma i no nutrono le idee. Abbiate il coraggio di fare scelte coraggiose e sarete ripagati” (Marco Balich) Curatore e creatore, Hub Garden, che ha raccolto intorno a questa rassegna, un comitato tecnico di alto valore umano e scientifico, senza perdere i connotati socializzanti dell’evento.

La sfida: unire generazioni distanti, mosse dalla passione per l’innovazione tecnologica e la ricerca, intorno alla progettazione dell'“Internet of Things”, costruendo “cose che prima non c’erano”. Lo spunto d’apertura della rassegna arriverà proprio da un passato straordinario, che è stato capace di anticipare il futuro. “Eravamo quattro amici al bar...” potrebbe essere l’ironica introduzione dell’intervento dei primi ospiti ricercatori e tecnici di laboratorio Gastone Garziera, Luigino Tozzi e Giovanni De Sandre.

Erano davvero quattro giovani dell’illuminata azienda di Ivrea, che solo 50 anni fa - guidati dal progettista ingegner Pier Giorgio Perotti - presentarono quasi in sordina quello che verrà poi riconosciuto come il primo Personal Computer della storia - per la Stampa Usa “The first desktop computer of the world”. Attraverso l’appassionante racconto della loro storia e seguendo il percorso tracciato dagli altri oggetti – prima fra tutti la P 101, seguita da più di 10 macchine innovative che seguirono fino agli anni '90 - saranno proprio gli interventi di questi silenziosi eroi di una rivoluzione che avrebbe cambiato il mondo, ad aprire la rassegna TimeLine Past’n Future. Saranno loro i “Tech Evangelist “ di questa prima sessione portando l’esperienza di quella visione geniale unita ad una coraggiosa sfida che, animando uomini e imprese, ha creato i presupposti per i futuri sviluppi dell’informatica nell’uso quotidiano. Uno spirito, da pionieri, che porteranno anche nei wokshop.

Il professor Massimo Ruffilli, coordinatore dell’area design dell’Università degli studi di Firenze, interverrà sull’appassionante tema dell’interazione tra l’oggetto e la sua immagine, scatola esterna che racchiude l’anima, e su quanto questa incida nel successo e sulla sua riconoscibilità. Dalla vetrina degli oggetti, si passerà al momento interattivo progettuale nei laboratori.

WORKSHOP & CONTEST

Il professore Antonio Rizzo, docente di Scienze e Tecnologie Cognitive e Design dell’Interazione dell’Università degli studi di Siena, sarà il responsabile scientifico dei laboratori di Interaction design rivolti a 15 allievi delle scuole medie di Arezzo che attraverso l’utilizzo del software App Inventor, sviluppato da Google e MIT, programmeranno una loro personale App. La missione e la sfida, oltre che performante e formativa, è quella di fornire consapevolezza delle potenzialità applicative e di rendere meno passivo il rapporto che la generazione mobile-born ha con la tecnologia di primo livello. Verrà inoltre proposto agli Istituti Tecnici di Arezzo, Bibbiena e Siena un Contest Award incentrato sull’ “Internet of Things”. Sarà la Udoo - una nuova e potente piattaforma di prototipia per lo sviluppo software e design - a lanciare il Contest. I ragazzi dovranno cimentarsi nello sviluppo di un’idea su un oggetto di uso quotidiano. La quattro giorni dedicata alla tecnologia si chiuderà sulla scena della creazione dei team di sviluppo e la candidatura dei loro tutor.

HUB.GARDEN

Hub Garden, incubatore di idee. Chi sono i curatori della rassegna TimeLine Past ’n Future Exhibition. Da un idea di Giacomo Cretella e di Riccardo Marraghini il 9 luglio scorso si inaugurava alle porte di Arezzo, in una struttura industriale rivisitata, Hub Garden: una moderna agorà, un pensatoio, un laboratorio di idee e di ispirazioni che crescono tra il green di un giardino industriale e installazioni di arte contemporanea. Hub Garden è tutto questo e insieme un progetto innovativo dedicato al mondo del lavoro. Un esteso network, con una massa critica molto ampia tra studiosi e professionisti, che va da creativi puri a realizzatori, da designer ad architetti, da esperti informatici a grafici, da film maker e fotografi a uomini di comunicazione. Tutte professioni libere, unite dalla passione per la tecnologia. Una fitta rete, alcuni interni alla struttura, molti altri esterni, ma sempre connessi alla progettualità del network e tutti riconducibilii a questo luogo delle idee che è Hub Garden. Lo spazio rappresenta il catalizzatore, il punto riferimento, il centro “illuminante e illuminato” di una liquid society, di un general contractor di idee e di multiservizi.

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