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Il Teatro Verdi protagonista del progetto della compagnia teatrale Fondamenta Zero

Essere giovani, partire da zero, analizzare il nostro tempo come fosse un corpo tra parti esposte e parti nascoste, sanità e malattia. Essere giovani e scegliere la scena per raccontarsi e mettersi in gioco ricercando il dialogo intergenerazionale...

Essere giovani, partire da zero, analizzare il nostro tempo come fosse un corpo tra parti esposte e parti nascoste, sanità e malattia. Essere giovani e scegliere la scena per raccontarsi e mettersi in gioco ricercando il dialogo intergenerazionale, dando vita a ipotesi di futuro là dove il futuro riesce a sfuggire al tempo, nella casa e insieme nell’arte più antica che ha unito i popoli: il teatro.

A Monte San Savino arrivano da martedì 7 agosto i componenti della compagnia teatrale Fondamenta Zero, protagonisti di un progetto di residenza presso il Teatro Verdi curato da Officine della Cultura con il contributo del Comune di Monte San Savino. Fondamenta Zero, composta da cinque attori allievi dell’Accademia Teatrale Veneta (Elena Ferri, Luca Goldoni, Claudia Manuelli, Elisa Scatigno e Paolo Tosin), soggiornerà nel cuore della Val di Chiana fino al 22 agosto, trasformando un usuale periodo di vacanza in un reale progetto lavorativo, attraverso lo studio e la messinscena della performance di loro ideazione dal titolo “Alle porte”.

La presenza a Monte San Savino di Fondamenta Zero rientra nelle attività di residenza che Officine della Cultura porta avanti all’interno dell’articolo 43 del FUS con il progetto “Artisti nei territori” finanziato dal MiBAC e dalla Regione Toscana. Tra i partecipanti al progetto anche Kanterstrasse, Nata, Straligut Teatro, Officine Papage, Pilar Ternera e Sosta Palmizi. Una “residenza trampolino” che dà sostegno a giovani talenti diplomati o che abbiano concluso almeno il secondo anno di una accademia/scuola nazionale di teatro e dà modo alle giovani compagnie teatrali, con caratteristiche di autoimprenditorialità, di poter usufruire di uno spazio scenico, di una vera e propria casa dove poter crescere non solo nel percorso lavorativo ma in quello umano e relazionale. Forse ancora più importante. E di vedere finanziati gli onerosi costi di allestimento di uno spettacolo, insieme al vitto, all’alloggio e alla predisposizione di un percorso di tutoraggio e accompagnamento dal punto di vista artistico e tecnico condotto dai professionisti della cooperativa aretina.

La performance “Alle porte”, che ha coinvolto nella drammaturgia anche il giovane Jacopo Zerbo, diplomato presso la Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi, oltre alla presenza del videomaker Omar Calderone, si concluderà con una prova aperta alla quale saranno invitati gli operatori teatrali del territorio e il pubblico fidelizzato dei gruppi di “Spettatori Erranti” di Arezzo e della Val di Chiana curati dalla Rete Teatrale Aretina. Una vera giornata di confronto in cui lo studio e la passione di chi vuole crescere nell’arte del teatro sarà messa alla sua prova più vera: la conquista dell’intelligenza e del cuore dello spettatore.

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