Arezzo nel Settecento, una conferenza di Anna Pincelli
Nuovo appuntamento, martedì 19 novembre alle ore 17,30, all’Auditorium Ducci di via Cesalpino, del ciclo “Arezzo nel Settecento: politica, cultura, arte”, organizzato dalla Società storica aretina, con il patrocinio del Comune di Arezzo. Il tema trattato da Anna Pincelli, “Le espressioni del Barocco nell’edilizia civile e religiosa”, va ad integrare il quadro della vita sociale e culturale aretina allo scorcio dell’età moderna, delineato nei precedenti incontri.
Nel Settecento Arezzo, piccola e marginale città del granducato, contratta entro un circuito murario sovradimensionato per la ridotta popolazione, sebbene immota per circa due secoli e a lungo tacciata sul piano artistico di “rigorismo freddo e apparentemente sterile”, si svela in realtà teatro di un’intensa attività architettonica chiesastica: “ammodernamenti” interni − espressi da una festosa, quanto intima, fioritura di decorazioni a stucco − caratterizzano gli ultimi anni del dominio mediceo e quelli della Reggenza lorenese, con epigoni nel periodo leopoldino. Il procedimento di aggiornamento formale investe cautamente anche la scena urbana e l’architettura civile, mediante una garbata e sistematica riqualificazione di facciate su una permanenza di schemi compositivi cinquecenteschi, nel desiderio delle famiglie nobiliari di adeguare le proprie dimore, mediante abili riaccorpamenti di preesistenze, al nuovo status sociale raggiunto. Il riformismo di Pietro Leopoldo scuoterà l’apparente stasi, innescando processi di rinnovamento urbano di grande portata nel lungo termine, con importanti interventi edilizi di utilità pubblica e con mutazioni tangibili nel rinnovamento del linguaggio espressivo che ormai prefigurano una nuova epoca.
Anna Pincelli, laureata in Architettura presso l’Università di Firenze, con indirizzo in “Tutela e recupero del patrimonio storico e architettonico”, esercita la libera professione nel settore del restauro edilizio ed urbano. Ha collaborato con la Soprintendenza di Arezzo nella catalogazione dei beni architettonici e con le Facoltà di Architettura e di Scienze dei Beni Culturali delle Università di Firenze e Siena come docente, attività che prosegue oggi presso l’Università dell’Età Libera di Arezzo. È autrice di monografie, saggi e articoli attinenti alla storia architettonica e urbana del territorio aretino e socia dell’Accademia Petrarca e della Società storica aretina.
Curato da Luca Berti, il ciclo di conferenze vuole riportare l’attenzione su un secolo a torto trascurato dalla storiografia locale perché considerato grigio e privo di originalità. Al contrario, le vicende politiche, culturali ed artistiche della città meritano di essere approfondite per comprendere appieno i rapporti in essere, sia all’interno di Arezzo fra i ceti e le istituzioni, sia con le città limitrofe, prima fra tutte la ‘dominante’ Firenze, per inquadrarne la natura profonda e gli sbocchi che ebbero a fine secolo e nell’Ottocento.
La successiva conferenza, “La committenza artistica e gli artisti”, è in programma il 26 novembre e sarà tenuta da Liletta Fornasari.
Come di consueto, gli incontri in programma all’Auditorium Ducci sono ad ingresso libero, con dibattito finale aperto a tutti.