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Sixteen Tons: il video degli Osaka Flu girato in carcere ad Arezzo. Giorgio Canali special guest

E’ stato presentato alla stampa, all’interno del carcere di Arezzo, il video “Sixteen Tons” il secondo singolo estratto dall’album “Look Out Kid” (prodotto dalla Soffici Dischi) degli Osaka Flu. Le riprese sono state realizzate lo scorso 4 luglio...

E’ stato presentato alla stampa, all’interno del carcere di Arezzo, il video “Sixteen Tons” il secondo singolo estratto dall’album “Look Out Kid” (prodotto dalla Soffici Dischi) degli Osaka Flu.

Le riprese sono state realizzate lo scorso 4 luglio e come set è stata scelta la casa circondariale aretina di via Garibaldi. Qui la band, grazie al contributo e alla collaborazione del direttore Paolo Basco e degli agenti penitenziari, ha potuto portare a compimento il progetto.

Protagonista del video, oltre al gruppo, un veterano della scena musicale nazionale. Ex leader dei CCCP e attuale frontman dei Rossofuoco, Giorgio Canali ha prestato il proprio volto e la propria esperienza al progetto. Nel video Canali indossa letteralmente i panni di un carcerato. Al suo fianco Moreno Raspanti che ha invece interpretato il ruolo di un agente penitenziario.

La canzone scelta invece è una delle ballate folk più celebri negli Stati Uniti. Scritta da Merle Travis nel 1946 è stata interpretata da artisti del calibro di Johnny Cash e Tom Jones. Gli Osaka Flu hanno scelto di riadattarla in chiave punk&roll mantenendo intatto lo spirito e le atmosfere evocate nel brano originale.

Ulteriore elemento di unicità è stata la scelta dei luoghi. Parte delle riprese infatti sono state realizzate all’interno della cella dove il 15 giugno 1944 venne fucilato il partigiano Sante Tani.

“Per noi si è tratta di un’esperienza unica – commentano Michele Casini, Daniele Peruzzi e Francesco Peruzzi, componenti del gruppo – abbiamo avuto la possibilità di realizzare un progetto al quale teniamo veramente tanto. Per una giornata ci siamo inseriti nella routine del carcere. Non dimenticheremo mai le intense sensazioni che abbiamo provato. Abbiamo da subito trovato piena disponibilità da parte di tutti. In primo luogo gli agenti penitenziari che ci hanno accompagnato per tutta la giornata. Del direttore Basco e poi anche degli stessi detenuti. L’ambientazione scelta non è casuale. “Sixteen Tons” tratta il disagio umano a cui vengono sottoposti coloro che nascono e crescono in ambienti degradati e socialmente ostili. Il protagonista è un minatore che fin dalla nascita viene a contatto con la realtà dello sfruttamento lavorativo implementato dall’industria mineraria, tanto da essere indotto a sentirsi proprietà di quest’ultima. Il video ritrae due persone, due uomini e due storie diverse e antinomiche e fa perno sulla ripetitività (metafora della gabbia creata da capitalismo e globalizzazione) e sulla sottile differenza tra bene e male: il primo sarà rappresentato da un membro della polizia penitenziaria, simbolo dell’istituzione e di tutto ciò che viene comunemente percepito come buono o giusto e l’altro da un carcerato, percepito come malvagio ma in realtà frutto delle condizioni avverse che hanno caratterizzato la sua vita”.

“La musica diventa un canale importante per denunciare situazioni di degrado ed esperienze di vita con forte disagio – ha sottolineato il direttore del carcere di Arezzo, Paolo Basco – L’obiettivo principale di questo progetto che abbiamo appoggiato è quello di abbattere barriere di comunicazione e portare l’attenzione su temi come l’emarginazione, il disagio e la povertà. La musica in questo senso ci dà sempre un grosso contributo. Riesce a toccare delle corde e affrontare temi delicati utilizzando un linguaggio universale. Siamo fieri di aver dato il nostro contributo per la realizzazione di questo video e di aver trasmesso un importante messaggio”.

Il video è stato girato e montato da Gianni Ciccarello della GC Production con l’aiuto di Antonio Cittadini che ha curato la fotografia.

A termine della conferenza stampa, i musicisti hanno incontrato privatamente i detenuti i quali hanno potuto assistere ad una proiezione in anteprima del video. Un momento di confronto durante il quale la popolazione della casa circondariale di Arezzo ha palesato le proprie impressioni sul filmato.

“Siamo orgogliosi di aver partecipato a questo progetto – spiegano ancora gli Osaka Flu – E’ per noi una gioia vedere che anche i detenuti hanno apprezzato e compreso il messaggio che abbiamo voluto lanciare con la creazione del nostro video”.

Il prossimo 17 dicembre è in calendario un concerto all’interno della Casa Circondariale di Arezzo dove la band si esibirà in un live senza precedenti.

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