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Sipario sul primo Mengo del centro storico: spenta la musica, saluti con Battiston

Una grande festa finale chiude l'edizione numero quattordici del Mengo Music Fest. Per la prima volta la rassegna si è svolta al parco del Prato, nel cuore del centro storico di Arezzo, dopo uno sviluppo costante negli anni in periferia, in zona...

Una grande festa finale chiude l'edizione numero quattordici del Mengo Music Fest. Per la prima volta la rassegna si è svolta al parco del Prato, nel cuore del centro storico di Arezzo, dopo uno sviluppo costante negli anni in periferia, in zona Tortaia.

E il Prato è tornato ad accogliere grandi concerti, migliaia i partecipanti ogni sera, pur senza star internazionali. Il pieno ieri sera lo ha fatto Cosmo, al secolo Marco Jacopo Bianchi. Il menù si è mosso sulla scena italiana, guardando a target giovane e giovanissimo, senza tradire l'anima indie che sostiene il festival sin dalle origini. E dalla sua ha avuto il merito di mantenere la gratuità degli ingressi, per ogni singolo evento.

A scaldare la location nel parco, allestita tra le premure, inevitabili, della sicurezza, ci hanno pensanto Frah Quintale nella prima delle quattro serate, e poi Gemitaiz, gli apprezzati Bud Spencer Blues Explosion, I Ministri e in conclusione, appunto, Cosmo.

Hanno agito da gustoso contorno le rassegne Mengo Cult in piazza Grande e quella dedicata al cinema, all'Eden. Proprio quest'ultima vivrà oggi l'appendice della 14esima edizione con l'arrivo dell’attore Giuseppe Battiston che dalle 19,30 incontrerà il pubblico prima della proiezione del film “Zoran il mio nipote scemo”.

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