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Cultura

Sarà l'Apocalhipster. Gli Osaka Flu tornano con il secondo album: KM 183

Li avevamo lasciati una calda estate. Erano in partenza per quel tour che li ha portati in giro per buona parte dell’Italia. E poi eccoli là. Fermi. Al Km 183. Sono gli Osaka Flu a tornare nuovamente al centro della scena con un nuovo lavoro...

Li avevamo lasciati una calda estate. Erano in partenza per quel tour che li ha portati in giro per buona parte dell’Italia.

E poi eccoli là. Fermi. Al Km 183. Sono gli Osaka Flu a tornare nuovamente al centro della scena con un nuovo lavoro realizzato appena sette mesi dopo l’uscita di "Look Out Kid", album di esordio della formazione aretina.

Dopo un tour con più di 100 date su tutto il territorio nazionale, ecco che la band presenta ufficialmente il nuovo singolo e video: Apocalhipster, primo estratto dall’album Km 183 uscito il 28 ottobre

Sixteen Tons: il video degli Osaka Flu girato in carcere ad Arezzo. Giorgio Canali special guest

Il disco

KM 183 è un album che con le sue dieci canzoni racconta le problematiche di una generazione intera, quella che più di tutte sta soffrendo il periodo di profonda crisi, economica e di valori, nel quale cerca di sopravvivere il Bel Paese. Un presente fatto di conformistica globalizzazione, culto dell’apparenza, rifiuto delle responsabilità: l’eredità di un passato fatto di vecchi imprenditori privi di etica, politicanti senza scrupoli e meritocrazia latente. Il tutto raccontato da un sound forte, veloce e sporco, come nella migliore tradizione punk rock.

Track by track

APOCALHIPSTER. Il doppio gioco sociale tipico del nuovo millennio: apparire anticonformisti e “alternativi” solo per sembrare interessanti, ma senza mai rinunciare ai piaceri di un ceto più alto. L’ipocrisia di chi trasuda umiltà ma che non ha bisogno di lavorare, di chi predica la pace solo perché più alla moda della guerra.

CAMDEN. La lettera di un trentenne italiano come tanti, che lascia il proprio Paese e la ragazza amata per cercare nuove possibilità all’estero, salvo poi scoprire che tutto è molto più difficile di quanto immaginato. Parole cariche di nostalgia per l’amore ormai lontano e risentimento per il proprio irriconoscente Paese natio.

CAPPELLO FIRMATO VINTAGE A RIGHE BLU. La vita di una modaiola di città, fatta di abiti firmati, giuste conoscenze, autocelebrazione. Il tutto raccontato con un sarcasmo che trasmette una forte malinconia generazionale.

LA SINDROME DEL GIOVANE HOLDEN. Lo stereotipo del secolo: un Peter Pan ribelle e insicuro, eternamente immaturo, perennemente in fuga dalle responsabilità di una vita adulta, ma in continua ricerca di comprensione e affetto. L’uomo moderno.

MENTRE ERI IN “VIAGGIO”. Racconto tragicomico di una società che lascia indietro i meritevoli, i quali finiscono per rinchiudersi nel loro mondo fatto di “libri e droga”, autocondannandosi all’esilio.

CASA, LAVORO E MINIVAN. I grandi progetti dei vent’anni, senza paura di niente e di nessuno e con la promessa di non conformarsi mai alle regole. Progetti puntualmente traditi e fagocitati da una società che esercita una forte spinta al conformismo.

PROPAGANDA. La propaganda disumanizzante che impera nel nostro sistema capitalista. La globalizzazione che divora l’umanità. Tutto è calpestato e maltrattato da un sistema che schiaccia e opprime.

L’ESTATE DEL ’96. Le ansie e i timori di un uomo comune, troppo cresciuto per vivere con la spensieratezza dei vent’anni, passati come gli anni ’90. Il rimpianto di quella leggerezza e la costante di un futuro incerto.

NON è COLPA DEL MALTEMPO. La morsa nella quale vive il giovane uomo moderno ai tempi della crisi: da un lato la vecchia generazione d’imprenditori e politici che gli ha consegnato un presente senza prospettive sicure, dall’altro i coetanei benestanti che lo accusano di poco impegno.

MOLLY. Molly è una puttana, la puttana degli uomini che contano, inerme e incapace di ribellarsi. Molly è tutti noi.> > > APOCALHIPSTER è il doppio gioco sociale tipico del nuovo millennio: apparire anticonformisti e “alternativi” solo per sembrare interessanti, ma senza mai rinunciare ai piaceri di un ceto più alto. L’ipocrisia di chi trasuda umiltà ma che non ha bisogno di lavorare, di chi predica la pace solo perché più alla moda della guerra. Il tutto raccontato dal tipico suono punk rock: ruvido, sporco e veloce!

BIO

Gli Osaka Flu nascono ad Arezzo nel 2010 quando i fratelli Daniele (voce e chitarra) e Francesco (basso) conoscono Michele (batteria). La comune passione per la musica, da Cash ai Devo, passando per Dylan e i Rancid, spinge i tre a suonare e comporre insieme. Alle prime canzoni prodotte affiancano sin da subito l’attività live e nel 2012 partecipano a uno dei festival più conosciuti in Italia: Arezzo Wave. Il primo disco, Look out Kid, esce nel 2014 per Soffici Dischi, distribuzione Audioglobe, e riscuote subito ottime critiche. “Bo Diddley meets the Artic Monkeys” così Antonio Romano definisce il loro singolo I Don’t Care If It’s Right Or Wrong su Rockit.it, mentre Repubblica parla di Pulp Rock e di musiche che ricordano le colonne sonore di Quentin Tarantino. Il video del primo singolo I Don’t Care If It’s Right Or Wrong è stato presentato il 7 febbraio 2015. Il video di Sixteen Tons (cover di Merle Travis) girato nel carcere di Arezzo con la partecipazione di Giorgio Canali come attore, è scelto da Repubblica come video in anteprima. Il successo di critica e pubblico apre le porte a un’intensa attività live, che si traduce in un centinaio di date in giro per tutta la penisola. Il 10 novembre 2016 tornano con KM 183, secondo lavoro in studio, questa volta interamente cantato in italiano e sempre edito da Soffici Dischi, anticipato dal singolo Apocalhipster. L’album è stato realizzato grazie al concorso Toscana 100 Band che ha scelto e premiato gli Osaka Flu con una borsa offerta dalla Regione Toscana.
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