rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Cultura

Resurrezione di Piero, Chieli: "Non solo uno stemma della città, di fronte vi si celebrava messa"

Una ricerca minuziosa. Un viaggio indietro nel tempo, studiando antichi codici negli archivi di Sansepolcro e non solo. E poi la scoperta. Quella che svela alcuni misteri che ammantano la celebre Resurrezione di Piero della Francesca. Le più...

Una ricerca minuziosa. Un viaggio indietro nel tempo, studiando antichi codici negli archivi di Sansepolcro e non solo. E poi la scoperta. Quella che svela alcuni misteri che ammantano la celebre Resurrezione di Piero della Francesca.

Le più recenti ipotesi sulla collocazione e sulla iniziale funzione dell’affresco biturgense sarà illustrata dalla storica dell’arte Francesca Chieli domani, domenica 5 febbraio, nell'ambito della rassegna "Incontri di arte, storia e società" promossa dalla Fraternita dei Laici.

francesca chieliMa quali sono queste novità? "Fin dall’inizio della sua storia - spiega Chieli - la Resurrezione ha avuto una funzione liturgica e non solo di tipo ‘civico’ nel Palazzo della Residenza dove è conservata". Cambia così il modo di vedere l'affresco ritenuto un vero e proprio simbolo della cittadina che, proprio negli anni in cui fu realizzata l'opera, la cittadina portava avanti una "battaglia" per raggiungere la propria autonomia politica, affrancandosi dallo Stato Pontificio e conquistando rango di città.

"A partire dal 1909 le letture critiche dell'opera - spiega Chieli - si soffermano soprattutto su quello che è considerato il suo valore civico. La Resurrezione era una sorta di 'stemma'. Adesso però a questa lettura se ne può affiancare un'altra". Stando a quanto ricostruito dalla studiosa, l’affresco sarebbe stato corredato da un altare già agli inizi del Cinquecento, ovvero pochi decenni dopo la sua realizzazione (tra il 1450 e il 1463): "Un documento testimonia chiaramente che in data 6 settembre 1513 l’immagine è provvista di lampada ad olio. Una ulteriore prova che indica che l'affresco sovrastava un altare. Tra l'altro fino agli ultimi decenni del XVI secolo questo l’unico altare menzionato nel palazzo nelle carte d’archivio".

A consolidare questa tesi anche un ulteriore documento ritrovano negli archivi storici con il quale si attesta la nomina di un cappellano che si prendeva cura dell'altare. Si chiamava Paulo Bernardini di Cinzio, fu nominato il 21 giugno del 1513, e si prendeva cura - celebrando anche messe - dell'unico altare presente nel palazzo: quello che si trovava di fronte alla Resurrezione.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Resurrezione di Piero, Chieli: "Non solo uno stemma della città, di fronte vi si celebrava messa"

ArezzoNotizie è in caricamento