Orientoccidente chiude la sua 11esima edizione con un successo di pubblico
Con la piazza centrale di Loro Ciuffenna piena di persone che ballano e brindano con il ritmo del forrò, si è conclusa l’undicesima edizione del Festival Orientoccidente. E’ stata sicuramente una delle edizioni più belle e partecipate. Una...
Con la piazza centrale di Loro Ciuffenna piena di persone che ballano e brindano con il ritmo del forrò, si è conclusa l’undicesima edizione del Festival Orientoccidente. E’ stata sicuramente una delle edizioni più belle e partecipate. Una proposta musicale e culturale che ha trovato ampi consensi e ha confermato la dimensione regionale e nazionale del festival.
Tutto il Valdarno aretino e fiorentino coinvolto, ventotto eventi, fra concerti, spettacoli teatrali, film, incontri, laboratori, in trentasette giorni di programmazione. Piazze e luoghi pieni di gente che si è appassionata alla nostra narrazione e si è fatta coinvolgere anche nella festa diffusa che abbiamo saputo allestire. Si può calcolare un totale di 10.000 presenze.Un appuntamento che non ha mai voluto essere una semplice, e casuale, rassegna di concerti, alla ricerca del facile nome di richiamo...
Ma un intreccio di storie raccontate dalla varietà delle espressioni artistiche: il Settantesimo della Liberazione, l’eccidio di Srebrenica, la libertà delle idee, le migrazioni, la lotta alle mafie.La voglia di reagire e la partecipazione che si fa speranza, attraverso la gioia di esserci e anche di muoversi con i ritmi inevitabili della musica.
Un festival che fa rete con le amministrazioni pubbliche, con l’associazionismo, con la cooperazione.Che è legato al territorio e, allo stesso tempo, vuole osservare e provare a capire il mondo.
Un appuntamento a ingresso gratuito, perché sostenuto da soldi pubblici e dal lavoro di una comunità di operatori consapevole del ruolo anche sociale che sta svolgendo nel momento in cui si mette in testa di organizzare un evento di queste dimenzioni e con questi contenuti. Un festival etico. Ringraziamo tutti gli uffici cultura e turismo e gli assessorati dei Comuni, la Provincia di Arezzo, i nostri sponsor che ci hanno sostenuto, i media, i musicisti, gli artisti e i tecnici che hanno condiviso con il giusto spirito il senso del festival, tutti i nostri collaboratori.Ringraziamo noi stessi, la Materiali Sonori, che ancora una volta ha resistito.