Monica Zeoli presenta la sua mostra "Sineddoche"
Giovedì 23 novembre, alle ore 17.30 presso Palomar – Casa della Cultura a San Giovanni Valdarno verrà inaugurata la mostra dell’artista valdarnese Monica Zeoli “Sineddoche – guarda che non sono io”. Un progetto dedicato alle donne, e in particolare al corpo femminile, proposto nell'occasione della Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne.
Organizzata dal Comune di San Giovanni e dall’Associazione Liberarte, l’esposizione sarà visitabile dal lunedì al venerdì ore 9-19, il sabato ore 9-12 (piazza della Libertà, 15). Per la giornata di inaugurazione saranno presenti Antonella Morali, presidente dell'associazione Liberarte, Anna Tani, curatrice della mostra e l’autrice Monica Zeoli. La performance letteraria sarà curata da Bettina Borri.
Il progetto “Sineddoche", composto prevalentemente da olii, acquerelli, disegni a carboncino o grafite, nasce nel 2022 ed e? ancora in divenire.
E’ stato esposto nell’aprile 2022 durante il raduno Internazionale di Arti Varie “Niente di speciale...menomale” a Fontecchio, L’Aquila e, a ottobre 2022, durante il festival “Cauthamente – la conoscenza a mente cauta” a Cortona. A Maggio 2023 l’opera “Carnage” e? stata selezionata dalla Royal Society Portrait Painter di Londra per l’esibizione annuale presso la Mall Gallery.
"Quanto le imperfezioni del nostro corpo, o quanto cio? che consideriamo i nostri punti di forza influenzano la percezione di noi stessi, come ci condizionano nella nostra quotidianita? e nel rapporto con gli altri - ha dichiarato Zeoli -. Quanto una piccola parte di noi, amata o detestata che sia, finisce per diventare il nostro tutto. Ho chiesto ad alcune persone di mettersi in relazione con un aspetto del proprio corpo che considerano un grave difetto, oppure il suo opposto, cio? che valutano sia il loro punto di forza. Piena liberta? di espressione e un limite soltanto: non dichiarare la parte in questione. Sarebbe stata l’immagine che mi inviavano la sola cosa a “parlarmi”. (Quasi) senza filtri o (troppe) ansie da prestazione queste donne si sono fotografate in modo nuovo, consapevole e battagliero. Qualcuna si e? celata, qualcuna si e? esibita, qualcun’altra si e? divertita, mentre qualcuna ha fatto davvero uno sforzo enorme mettendosi alla prova. E? stato intrigante provare a immaginare, ribaltare, valorizzare i loro corpi".
«Sul piano progettuale, il lavoro di Monica Zeoli rifiuta ogni tipo di abbellimento, idealizzazione, voluta messa in scena del corpo, respinge ogni finzione di tipo estetico, a favore della ricerca di una verita? dei soggetti rappresentati, dei quali l’artista accoglie imperfezioni e normalita?, anzi facendo di queste il centro della riflessione. Noi siamo come siamo, ognuno diverso e ognuno interessante» - Roberta Valtorta
«Quando ci siamo conosciute, non ho potuto fare a meno di chiederle – “ma perche? quei piedi cosi grandi?” – il fatto che lei non avesse saputo rispondere lo trovai tanto strano. Io venivo da un periodo dove tutto doveva essere spiegabile, razionalizzabile. Poi ho capito. Dopo anni ho capito che un’artista respira un po' piu? forte degli altri, assorbe un po' piu? degli altri, avra? i pori piu? grossi, i polmoni piu? grandi» - Teresa Ciambellini