Alla ricerca della traduzione perfetta: Maurizio Bettini ad Arezzo
Questo il titolo della conferenza che Maurizio Bettini terrà il prossimo 22 novembre a partire dalle ore 16.00 presso l’Aula Magna del Liceo Classico e Musicale “F. Petrarca” di Arezzo, in Via Cavour 44. Bettini è professore emerito di Filologia classica presso l’Università degli Studi di Siena, dove ha insegnato per più di trent’anni dopo essersi formato presso l’Università di Pisa; dal 1992 tiene regolarmente seminari presso il Department of Classics della University of California (Berkeley) dove nel 2018 è stato insignito del riconoscimento di Sather Professor. Nell’Ateneo senese ha fondato e dirige il Centro “Antropologia e Mondo Antico”, che raccoglie studiosi di vari interessi ed è ormai un punto di riferimento internazionale per lo studio degli aspetti culturali del mondo greco e latino: la produzione di Bettini ha avuto per oggetto, tra le altre cose, le forme e le funzioni del mito nella costruzione dell’identità culturale dei Greci e dei Romani, la disamina della relazione tra la città, i suoi culti e le sue divinità, passando per l’indagine del ruolo dell’immagine, della fonosfera, delle relazioni familiari.
È del 2012 il suo Vertere: un'antropologia della traduzione nella cultura antica (vincitore della XXXIX edizione del Premio Mondello Critica) in cui lo studioso indaga il valore culturale della traduzione nelle civiltà classiche, consapevole del fatto che «i popoli e le culture, quando vogliono definire l'atto di tradurre da una lingua all'altra, pensano ciò in modi anche molto diversi fra loro: e soprattutto formulano questa nozione secondo paradigmi linguistici e culturali estremamente specifici, legati appunto alla cultura che li produce. Proprio per questo, limitarsi a tradurre le parole per "tradurre" con un semplice "tradurre" - il bisticcio è inevitabile - porta non solo a falsare il senso di queste singole parole ma, peggio ancora, a mistificare il contesto culturale in cui esse sono state generate». Sulla scorta della convinzione, dunque, che la lingua è uno degli elementi di maggiore interesse della civiltà da cui essa viene prodotta e utilizzata e che, per questo, l’incontro tra due lingue comporta l’instaurarsi di una relazione tra le culture di cui sono espressione, Maurizio Bettini discuterà di questi temi, nell’ambito di un ciclo di conferenze organizzate dal Liceo “F. Petrarca”, che vogliono essere occasione di crescita culturale e per la comunità scolastica e per tutta la cittadinanza aretina.