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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cultura

La Grande Guerra nei diari di Pieve, un incontro al campus del Pionta

A più di cento anni di distanza dall’ingresso dell’Italia nel Primo conflitto mondiale - il prossimo 24 maggio sarà commemorato il 101° anniversario – le testimonianze autobiografiche lasciate dai soldati, che hanno vissuto e combattuto al fronte...

A più di cento anni di distanza dall’ingresso dell’Italia nel Primo conflitto mondiale - il prossimo 24 maggio sarà commemorato il 101° anniversario – le testimonianze autobiografiche lasciate dai soldati, che hanno vissuto e combattuto al fronte tra il 1915 e il 1918, continuano a raccontarci quel terribile evento bellico, con parole di estrema attualità.

Si tratta di diari, lettere e memorie scritte da chi ha vissuto mesi, talvolta anni, immerso nel fango delle trincee carsiche o alpine, lottando ogni giorno tra la vita e la morte. Documenti di cui la provincia di Arezzo può vantare un singolare primato: è infatti in Valtiberina, presso l’Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano, che viene custodita la più ampia collezione di questo genere di testimonianze. Da quando è stato fondato nel 1984 dal giornalista e scrittore Saverio Tutino, l’Archivio dei diari è riuscito a raccoglierne oltre 400 unità, per la maggior parte composte di decine o centinaia di pagine autografe. Il che vuol dire che a Pieve Santo Stefano giacciono decine di migliaia di fogli, sui quali centinaia di ragazzi o giovani uomini hanno lasciato impresso il loro vivido racconto di cosa abbia significato combattere la Grande Guerra. Un patrimonio senza uguali in Italia, che giovedì 12 maggio alle 14.30 sarà al centro del seminario “Sguardi incrociati: la storia, la lingua, il genere. Le Scritture della Grande Guerra” organizzato ad Arezzo, presso il campus del Pionta del Dipartimento Scienze della formazione, scienze umane e della comunicazione interculturale (Università di Siena). L’incontro è curato e promosso dalla prof.ssa Patrizia Gabrielli, docente di Storia Contemporanea, che proporrà un intervento dal titolo “La guerra vicina, la guerra lontana. Scritture di donne” e Alessio Ricci, docente di linguistica, che affronterà il tema della scrittura diaristica: “Un dilaniato intesto di clamorosi piagnistei”? Perché e come si scrivono i diari di guerra e di prigionia. Parteciperanno il prof. Camillo Brezzi, direttore scientifico dell’Archivio dei diari, e Nicola Maranesi, giornalista e studioso delle scritture della Grande Guerra presso lo stesso istituto.

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