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"Il sogno di Theimer" è realtà. Taglio del nastro: Fortezza e San Francesco le sedi per le opere

Ad Arezzo è il giorno della mostra di Ivan Theimer: due location di prestigio, un curatore d’eccezione e un artista di livello mondiale. Per un’esposizione che costituisce il fulcro dell’estate aretina organizzata dall’amministrazione comunale...

Ad Arezzo è il giorno della mostra di Ivan Theimer: due location di prestigio, un curatore d’eccezione e un artista di livello mondiale. Per un’esposizione che costituisce il fulcro dell’estate aretina organizzata dall’amministrazione comunale.

Le sedi sono la Galleria comunale d’arte contemporanea in piazza San Francesco, che ospita oli, acquerelli e disegni, e la Fortezza medicea, che fa da location per le sculture riaprendo dopo anni i battenti in pianta stabile. Il curatore è il celebre critico d’arte Vittorio Sgarbi. Il titolo della mostra: “Il sogno di Theimer”, dal 24 giugno al 23 ottobre, dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18, ingresso gratuito. L’inaugurazione è in programma nei due spazi espositivi alle 17, prima alla Galleria comunale e a seguire in Fortezza dove si terrà anche un aperitivo.

Dopo il lancio dell’evento di dieci giorni fa, la mostra è stata presentata nel palazzo di Fraternita dal sindaco Alessandro Ghinelli, dallo sponsor unico Giovanni Raspini e in questa occasione anche dal curatore Vittorio Sgarbi.

“Pensare a una mostra di Ivan Theimer ad Arezzo significa poter offrire alla città un momento di primaria espressione culturale – ha detto il sindaco. Un'idea venuta a Giovanni Raspini, che ho subito sposato e che strada facendo ha coinvolto anche Vittorio Sgarbi come curatore scientifico. Dopo anni in cui la città è stata favorevolmente accogliente con l'arte concettuale – ha proseguito Alessandro Ghinelli – ritorna adesso l'arte figurativa e questa mostra diventa il perno delle politiche culturali del 2016 e pone un ulteriore caposaldo in città: infatti, il luogo prescelto dal Comune di Arezzo per la mostra di Ivan Theimer è la Fortezza Medicea, nei bastioni della Diacciaia e della Spina. Dopo gli importanti lavori di consolidamento e restauro, gli aretini si possono dunque riappropriare di uno spazio cittadino unico per imponenza architettonica e valore paesaggistico, ma soprattutto vero scrigno della storia secolare della città. Restituire la Fortezza a cittadini e turisti con una mostra di così grande interesse significa promuovere la consapevolezza che questa struttura cinquecentesca torna a fare parte del tessuto urbanistico della città. Gli oli e gli acquerelli e i disegni di Ivan Theimer sono invece esposti presso la Galleria comunale d’arte contemporanea, nella centralissima piazza san Francesco. Un unico progetto culturale che riunisce la piazza dove ha sede la cappella Bacci, simbolo dell'aretinità, e il simbolo per eccellenza della 'pesantezza' fiorentina che Arezzo stessa ha subito. E non dimentichiamo lo sforzo congiunto di amministrazione comunale e sponsor che ha portato alla gratuità degli ingressi alla mostra”.

Giovanni Raspini: “Theimer è un amico personale e posso dire che anch'io con questa mostra realizzo un sogno. Viene chiamato lo 'scultore di Mitterand' ma la sua intensità e la sua modernità sono a 360 gradi. L'innamoramento e l'alchimia fra Theimer, la Fortezza e il sindaco Ghinelli sono stati immediati, il prodotto è quanto vedremo da ora a fine ottobre. E la Fortezza si pone come elemento trainante del 'ribaltamento' del centro storico con la parte alta che torna finalmente protagonista. Ora tocca agli aretini innamorarsi di questo grande artista”.

Il critico d’arte Vittorio Sgarbi ha quindi aggiunto: “Ivan Theimer ad Arezzo non è in Italia ma al centro del suo cuore. In equilibrio tra le testimonianze romane di Olomouc e Ilaria del Carretto a Lucca, attraverso lo studio a Pietrasanta, Theimer ad Arezzo trova la sintesi, prima nella Chimera rubata e poi nelle Storie della Vera Croce di Piero della Francesca. Da esse, direttamente, deriva il motivo iconografico dei grandi capelli bianchi dei trombettieri, cilindri svasati di assoluta ieraticità. Uscendo da San Francesco con questo segnale Theimer ci conduce alla rocca popolati di guerrieri e trofei, spazio ideale per la sua ricostruzione del mito, di un mondo di guerrieri ed eroi oggi scomparsi. Nessuno scultore negli ultimi cinquanta anni ha concepito obelischi e archi trionfali senza essere neoclassico o accademico. Lo spirito di Theimer è lo spirito della rinascita e, nel nome di Costantino e dei valori cristiani è, con Piero, ad Arezzo”.

Ivan Theimer: “quando si lascia il paese d’origine si è colpiti dalla forza ancestrale delle proprie radici. Oggi le mie radici sono culturali, nate da direttrici che vanno dal Bernini alla scuola neoclassica francese, dal Rinascimento all’architettura barocca. Sono nato alle frontiere dell’impero romano e rimango affascinato dai confini, anche quelli dell’anima, zone di contatto ove le correnti si intrecciano e si sovrappongono, in cui fiorisce spesso una sintesi culturale feconda e civile. Così l’arte, il mito e il senso del sacro sono sempre in agguato dietro l’angolo: gli affreschi aretini di Piero della Francesca ne sono la dimostrazione più tangibile”.

L’allestimento è stato curato da Roberto Barbetti, Francesca Sacchi Tommasi e Andrea Sbardellati. Informazioni su www. ilsognoditheimer.it, sito curato da Parallelo WEB di Firenze, prenotazione visite guidate allo 0575 299255. Dal primo settembre sarà disponibile il catalogo di Maggioli Musei Editore.

Ivan Theimer è nato nel 1944 a Olomouc, in Moravia. Nel 1968 partecipa alla Biennale Internazionale di Bratislava e decide di lasciare la Cecoslovacchia per la Francia dove continua gli studi all’Accademia di Belle Arti di Parigi. Nel 1978 è invitato a partecipare alla Biennale di Venezia nel padiglione francese. Sarà presente ancora alla Biennale nel 1995 per il centenario di Palazzo Grassi. Le mostre personali e collettive si susseguono in Europa, soprattutto in Francia, Italia, Svizzera, Germania e nella Repubblica Ceca e culminano nella grande antologica a lui dedicata nel 1996 al Belvedere del Castello di Praga. Tra le mostre più recenti in Italia si ricordano la grande mostra a Palazzo Reale a Milano del 2007, la personale al Giardino di Boboli e a Palazzo Pitti a Firenze nel 2008.

Numerose le sculture commissionate per gli spazi pubblici: in Francia ricordiamo i tre obelischi di bronzo per il Palazzo dell’Eliseo (Parigi) e il monumento commemorativo della Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino per il bicentenario della rivoluzione francese (Parigi, Champs de Mars). In Germania ha realizzato sculture monumentali per le città di Kassel, Marburgo, Amburgo, Fulda e Gelsenkirchen. E ancora un monumento a Uhersky Brad, in Moravia, e una fontana monumentale per Olomouc, sua città natale. In Italia, dopo avere lavorato a Foligno, per Il Sentimento del Tempo, ha recentemente terminato la realizzazione dell’altare, dell’ambone e della cattedra vescovile per la basilica di Massa Marittima. Si è inoltre dedicato alla scenografia per l’Opera di Goteborg, in Svezia, per la quale ha creato le scene del Barbiere di Siviglia di Rossini, del Don Giovanni di Mozart e della Cenerentola di Rossini.

Ivan Theimer ha scelto di vivere a Parigi ma soggiorna spessissimo in Toscana, a Pietrasanta, ove si trovano la Fonderia d’arte Massimo Del Chiaro e i vari artigiani con i quali lavora, percorrendo ogni volta quello straordinario triangolo della cultura che si snoda fra Parigi, Roma e Venezia.

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