Etica e pena è il tema della rassegna Etica-Mente: ci sarà anche Giuseppe Fanfani
Nuovo appuntamento con Etica-mente la rassegna di incontri organizzata dalla Fondazione Guido d’Arezzo e dall’Associazione Castelsecco, con la collaborazione dell’Università di Siena – Dipartimento di Arezzo, che quest’anno giunge alla sua terza edizione.
Martedì 7 maggio sarà la volta di Etica e pena, un incontro che si terrà alle 11,00 presso il d dell'Università di Siena, nellì'aula 3 del Campus del Pionta.
Qui tutto il programma
Si confronteranno Renzo Sabbatini (docente, scrittore) e Giuseppe Fanfani (avvocato, già Parlamentare, già componente del CSM). Conduce Paolo Basco (direttore del carcere di Arezzo e di Massa).
Giuseppe Fanfani
Affermato avvocato penalista, fin da giovane coltiva la passione per la politica, vera tradizione di famiglia. Compie tutte le tappe della maturazione politica (consigliere comunale, provinciale, segretario provinciale della DC, presidente Usl Valtiberina …) fino ad essere eletto al parlamento nel 2001 nelle liste della Margherita e divenire autorevole componente delle Commissioni Giustizia e Telekom-Serbia. Poi sindaco di Arezzo dal 2006 al 2014, quando infine viene eletto al CSM come componente laico. Pittore, cultore dei classici e di Dante in particolare, sovente chiamato a declamare la Divina Commedia nei teatri, nelle Università e persino nelle carceri. Organizzatore di prestigiosi dibattiti sulla giustizia attraverso la Fondazione “Aequa” di cui è presidente.
Renzo Sabbatini
Renzo Sabbatini è professore ordinario di Storia Moderna presso l’Università di Siena – Dipartimento di Arezzo. Fa parte del collegio docenti della Scuola di Dottorato in Storia dell’Università di Pisa e del Dottorato in Storia economica di Verona. È stato tra i soci fondatori della SISEM (Società Italiana per lo Studio dell’Età Moderna), è membro della SISE (Società Italiana degli Storici dell’Economia) e della Società italiana di studi sul secolo XVIII. È membro della Deputazione di storia patria della Toscana. Ha organizzato convegni e presentato relazioni a numerosi incontri nazionali e internazionali. Autore di numerosissime monografie, curatele, articoli per riviste, contributi in volumi e convegni. Studioso dell’Illuminismo, pone particolare attenzione ai fermenti culturali in ambito milanese ed alla rivista il “Caffè” dei fratelli Verri e di Beccaria.
Paolo Basco
Direttore di carcere da 42 anni. Oltre ad Arezzo lavora e ha lavorato a Volterra, Orvieto, Massa Carrara, Rimini. Sin da subito ha cercato di trasformare la detenzione da punitiva a riabilitativa, “con una scintilla di umanità”. Con lui nel carcere sono entrati ed entrano il teatro, la musica, la filosofia, la poesia. Dalle prime esperienze di teatro degli anni ’90 a Volterra, al “Gabbiano” di Gianfranco Pedullà, sempre cercando di creare un ponte con la società. In questi anni sono usciti dal carcere aretino attori professionisti, poeti, laureati. L’ultimo a settembre, proprio in filosofia, con 110 e lode. “Dovremmo sempre prima sapere quali condizioni portano a commettere reati” e “non è inasprendo le pene e fomentando la paura che si risolvono i problemi”. Ancora “la pena deve essere quanto più possibile umana e puntare a un cambiamento positivo, come afferma la Costituzione”. Insomma, un vero umanista che cerca di superare la montagna di pregiudizi che circondano il detenuto per restituirlo alla società come “persona”.
La soddisfazione degli organizzatori:
Un’altra occasione, davvero unica, per partecipare ad un confronto tra veri specialisti della materia, i quali sapranno offrirci pur da angolature diverse, utili spunti di riflessione attorno ad un tema, quello della colpa e della relativa pena, che possiamo intravedere anche nelle più recenti ed a volte un po’ scomposte polemiche derivanti da fatti di cronaca. Un dialogo come sempre, dal taglio divulgativo ma che si propone anche di non deviare da un necessario profilo scientifico.