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Dalla Spagna un riconoscimento al Roseto Fineschi

Sant Feliu, nelle immediate vicinanze di Barcellona, è un Comune di circa trentamila abitanti che ha fatto della rosa il simbolo del suo passato e la ragione economica del suo presente. Gli abitanti sono consapevoli di risiedere nel “Paese della...

Sant Feliu, nelle immediate vicinanze di Barcellona, è un Comune di circa trentamila abitanti che ha fatto della rosa il simbolo del suo passato e la ragione economica del suo presente. Gli abitanti sono consapevoli di risiedere nel “Paese della rosa” e a questa passione, a questa cultura, ispirano il loro comportamento. Il verde pubblico è cospicuo e curato nel modo migliore, il Roseto comunale è un gioiello estetico e di grande valore scientifico. Il motivo del profondo legame che unisce San Feliu al mondo della rosa è da ricercarsi nella storia degli ultimi due secoli: qui hanno infatti vissuto ed operato i più importanti ibridatori e commercianti di rose della Spagna, lasciando testimonianze che le generazioni successive hanno saputo valorizzare in modo adeguato. Tra i nomi che tuttora rivestono un notevole significato per gli appassionati di rose ci sono quelli di Dot (Pedro e Simon, i nomi si ripetono di padre in figlio, di nonno in nipote), di Camprubi, di Lorenzo Phaissa.

Questi autori hanno creato nel corso dei decenni rose bellissime che si sono affermate nel mondo e hanno conseguito importanti premi ai concorsi internazionali. Purtroppo, come spesso accade in tutti i settori che risentono delle “mode”, la fama di questi autori è andata progressivamente diminuendo, soppiantata dalle creazioni dei colossi del mercato mondiale (tra tutti, il francese Meilland, i tedeschi Kordes e Tantau), fino a rivestire un ruolo “di nicchia”, compreso e apprezzato solo dai collezionisti. Il Roseto Botanico di Cavriglia, intitolato a Gianfranco e Carla Fineschi, è stato il primo, fin dagli anni Sessanta del secolo scorso, a rendersi conto della bellezza e dell’importanza delle rose spagnole, riservando loro un posto di rilievo all’interno della propria collezione.

Ancora oggi nel Roseto di Cavriglia si possono ammirare decine di esemplari di rose spagnole praticamente scomparse in qualsiasi altro luogo (eccezion fatta, naturalmente, per Sant Feliu); coerentemente al proprio compito di valorizzare la biodiversità e di preservare dall’estinzione varietà rappresentative di tutti i tempi e di tutti i gusti, il Roseto di Cavriglia si qualifica oggi come l’unica collezione specialistica dove si possa conoscere e ammirare la storia della rosa spagnola.

E’ per questo motivo che gli attuali discendenti della famiglia Dot, tuttora attivi nel settore, insieme all’associazione che cura e preserva la collezione delle rose dei Dot e degli altri ibridatori locali, ha voluto conferire al Roseto Botanico di Cavriglia un prestigioso riconoscimento.

La cerimonia si è svolta lo scorso 11 Novembre ed è stata “sponsorizzata” dall’Amministrazione comunale di Sant Feliu: il Sindaco, il vice Sindaco e gli altri amministratori pubblici hanno infatti finanziato l’iniziativa e presieduto l’incontro tra Silvia Fineschi, rappresentante del nostro Roseto (che ha svolto nell’occasione una conferenza sui contenuti e sui valori che esso custodisce), i signori Dot, Lorenzo Chisci, titolare del vivaio “Occhi di Rosa, Cavriglia”, Paolo Melissi, consulente tecnico, e Nicoletta Campanella, rappresentante della “Nicla edizioni”, specializzata nella pubblicazione di libri sulla rosa.

L’Amministrazione comunale di Cavriglia, informata dell’evento, si è detta disponibile ad entrare come parte attiva in tale rapporto di amicizia e di collaborazione; nel mese di giugno del 2017, in occasione di un convegno che si terrà nel nostro Comune, sarà invitato a partecipare il Sindaco di Sant Feliu, che successivamente potrà visitare il Roseto Fineschi insieme alle altre bellezze del nostro territorio. Tale circostanza potrebbe rappresentare il germe di un futuro rapporto tra le due comunità, italiana e spagnola, svolgendolo anche su un piano istituzionale.

L’incontro di Sant Feliu è stato anche l’occasione per presentare un progetto all’interno del quale il Roseto Fineschi, insieme al vivaio “Occhi di Rosa, Cavriglia” di Lorenzo Chisci, con la consulenza tecnica e professionale di Paolo Melissi, avrà un ruolo importante: recuperare dall’oblio una bella rosa creata molti decenni fa dalla famiglia Dot, il cui nome è “San Valentino”, e farla conoscere come rosa degli innamorati, rosa ideale per i matrimoni e qualsiasi altra occasione in cui si voglia ribadire il significato dell’amore. La rosa “San Valentino”, che sarà disponibile nella primavera del 2018, sarà riprodotta a Cavriglia con diritto di esclusiva su tutto il territorio nazionale, e da lì inizierà il suo viaggio verso i luoghi più romantici e le occasioni più felici.

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