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Cultura Monte San Savino

Trovati i resti di Ascanio della Corgna: il più grande spadaccino del '500 e nipote di Giulio III, il papa di Monte San Savino

Capitano di ventura e marchese, fu il vincitore del celeberrimo duello di Pitigliano del 26 maggio del 1546

Sono state identificate le spoglie del marchese Ascanio della Corgna, grande condottiero del Cinquecento, esponente dell’antica casata titolare del marchesato (poi ducato) di Castiglione del Lago (Perugia), ma legato anche alla provincia di Arezzo: la madre - sorella di papa Giulio III - era di Monte San Savino e in Valdichiana Ascanio era stato con i suoi uomini, intervenendo militarmente al Monte per tutelare i diritti di un cugino.

Chi era Ascanio della Corgna

Ascanio della Corgna nacque nel 1514, primogenito di Francesco, detto "Francia", di Perugia e Giacoma Ciocchi del Monte di Monte San Savino, sorella minore del cardinale Giovanni Maria, futuro papa Giulio III. Per otto anni governò il marchesato di Castiglione del Lago, di Castel della Pieve (attuale Città della Pieve in provincia di Perugia) e del Chiugi (Chiusi, in provincia di Siena, ma anticamente facente parte dello Stato Pontificio), una terra strategica tra lo Stato Pontificio e il Granducato di Toscana. Ascanio fu una delle persone più illustri della sua epoca, spadaccino imbattuto, vincitore del celebre duello di Pitigliano (26 maggio del 1546) contro il nobile fiorentino Giovanni Taddei, era senza un occhio, perso in battaglia. Capitano di ventura, maestro d'armi, ingegnere militare: era celebre per la sua temerarietà.

L'accertamento medico-legale

Adesso, grazie ad accertamenti medico-legali condotti da un gruppo composto da Marta Bianchi, Sara Gioia, Laura Panata, coordinate dal professor Mauro Bacci, direttore della Sezione di Medicina Legale dell’Università degli Studi di Perugia, i resti sono stati attribuiti. La ricognizione ha portato a significativi riscontri. L’iniziativa dell'indagine - che ha coinvolto il Comune e l'Università di Perugia - è stata promossa da Gianfranco Cialini, fondatore e attuale presidente del Lions Club di Corciano (Pg) intitolato per l’appunto ad Ascanio della Corgna.

La ricostruzione del ritrovamento

Nel 2013, a seguito ricerche bibliografiche e archivistiche, - spiega una nota dell'Università - erano state individuate le spoglie mortali dei membri della famiglia della Corgna, contenute in nove cassette metalliche, abbandonate in un angolo nella sacrestia della Chiesa di San Francesco al Prato, a Perugia. Dopo il ritrovamento delle cassette, nel 2014 fu effettuata una prima ricognizione delle spoglie, che risultò tuttavia molto sommaria e che non portò, nell'ambito dei diversi resti, neppure ad ipotizzare quali potessero appartenere al nobile Ascanio della Corgna. Il Lions club di Corciano, volendo dare un’adeguata sepoltura ai membri della famiglia della Corgna, attraverso il presidente Cialini, ha preso contatti con il Comune di Perugia, in particolare con il sindaco Andrea Romizi e l’assessore Maria Teresa Severini che hanno autorizzato e incoraggiato (con la collaborazione dell’Unità operativa Acquisti e Patrimonio del Comune) la nuova ricognizione dei resti.

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