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Martedì, 30 Aprile 2024
Cultura Ortignano Raggiolo

Quella linea di sangue che da Raggiolo porta alla Norvegia. Una storia di Massimiliano Morescalchi

Lo scorso 17 marzo è uscito l'ultimo libro dell'autore livornese ambientare in Casentino. "Ho vissuto qua per un anno - spiega - e qua mi sono lasciato ispirare"

Un fatto di sangue i cui misteri sono stati sepolti tra le macerie del tempo. Una giornalista pronta a scoprire la verità ad ogni costo. E poi una terra, dura e splendida, come il Casentino. Gli elementi per una grande storia ci sono così tutti, così come non mancano gli agganci a vicende realmente accadute e personaggi il cui nome ne ricorda altri ben più noti. Si chiama “Carne al vado” l’ultima fatica letteraria di Massimiliano Morescalchi, autore livornese, che ha scelto Raggiolo come location del suo libro edito da Il Ciliegio. “Ho vissuto per un anno in questo paese - racconta lo scrittore - mia suocera è originaria di qui e, sebbene si sia trasferita a Livorno da molto tempo, in Casentino mantiene le sue origini, una casa e numerosi contatti”. Una scelta dunque per nulla casuale e che, come ammette l’autore stesso, è stata dettata proprio da questa terra. “Passeggiando per le viuzze di Raggiolo - spiega - gli amici della Brigata hanno installato dei pannelli che raccontano storie, leggendarie e realmente accadute, legate ad eventi avvenuti in questa terra. Più volte passando davanti ad uno di essi, dove viene descritto un evento di sangue fatto risalire alla notte dei tempi, mi sono detto: “Questa storia dovrebbe essere raccontata”. E un giorno mi sono deciso a farlo io stesso”.

L’ispirazione, come spesso accadete, è arrivata all’improvviso nel posto più impensabile in un momento inatteso. “Essenzialmente Carne al Vado è un romanzo storico anche se, ovviamente, alcune parti sono di pura fantasia. Tra queste c’è anche l’arco temporale in cui si svolge la storia portata alla luce dalla protagonista, Sofia Gallorini giornalista del Corriere di Arezzo. Essendo io insegnante di storia ho scelto di ambientare “l’evento di sangue” che dà il via alla narrazione nel periodo della resistenza e primi anni post bellici. Per farlo ho condotto numerose ricerche sia sul territorio che non in modo da mettere ogni singolo pezzo della mia storia al posto giusto cercando di essere il più possibile fedele alla realtà di quanto accaduto veramente. In questo devo in parte anche ringraziare la Brigata di Raggiolo che mi ha sostenuto e dato supporto. Con loro credo che ci vedremo durante l’estate perché sarei felice di presentare qui il mio lavoro. Ovviamente non potevo non inserire Livorno nel racconto del mio romanzo quindi, chi leggerà la storia farà un salto anche sulla costa”.

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La resistenza, i fiordi e la Exodus

“Carne al vado” narra le vicende della giovane giornalista di Arezzo Sofia Gallorini, alla ricerca di una storia che dia una svolta alla sua piatta carriera. Si imbatte in un racconto apparentemente incredibile nel piccolo paese di Raggiolo, nel Casentino, dove legge una targa commemorativa che parla di un fatto di sangue accaduto “nella notte dei tempi”. La caccia alla notizia la porta sulle tracce di un uomo molto anziano, Geremia Zucchi, e in una terra lontana: i fiordi norvegesi. Geremia le darà la storia che stava cercando: una storia che parla della guerra di resistenza, delle condizioni di vita in Italia nell’immediato dopoguerra e di alcuni accadimenti incresciosi che le nazioni europee hanno provato a nascondere come si fa con la polvere sotto al tappeto, come il viaggio della nave Exodus con a bordo quasi 5000 ebrei sopravvissuti ai campi di concentramento nazisti. Quella polvere sta lì finché qualcuno quel tappeto non lo alza. Una storia che è anche un viaggio all’interno dei nostri incubi, dei nostri fantasmi, dei meccanismi che ci spingono a fare ciò che sappiamo essere sbagliato.

Un libro dedicato alla memoria e a tutti coloro che si spendono per conservarla e tramandarla, perché ciò che di brutto è successo non accada di nuovo. Il romanzo è uscito lo scorso 17 marzo, ed è ordinabile in tutte le librerie fisiche e negli store on line. Nella quarta di copertina è presente un’opera del noto artista americano Steven Mikel, concessa dall’autore stesso esclusivamente per il romanzo “Carne al vado”. Mikel lavora con il caffè: i suoi disegni sono realizzati utilizzando soltanto il liquido scuro che tanto amiamo e che ha un ruolo importantissimo all’interno del racconto. Morescalchi è alla sua quinta pubblicazione: nel marzo del 2020 ha pubblicato il romanzo “Come piante nella sabbia” sempre con la casa editrice Il Ciliegio, ma scrive anche racconti per bambini come “Ogni bambino che si rispetti” uscito sempre nel 2020.

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