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Badia Tedalda, un tuffo nel passato: storie di martiri ed eroi

Una fresca serata di metà agosto. Alla presenza dell’assessore alla cultura del Comune Antonio Cominazzi e del vicesindaco Ivano Sensi, ha avuto luogo nella Piazza dei Tedaldi, una simpatica manifestazione votata a ripercorrere con testi e ballate...

Una fresca serata di metà agosto. Alla presenza dell’assessore alla cultura del Comune Antonio Cominazzi e del vicesindaco Ivano Sensi, ha avuto luogo nella Piazza dei Tedaldi, una simpatica manifestazione votata a ripercorrere con testi e ballate, nonché un ricco servizio fotografico, la linea di sbarramento che doveva fermare l’avanzata degli alleati nel 1944.

L’evento organizzato dal Presidente della “Pro loco” di Badia Tedalda, Fulvio Piegai e dai suoi collaboratori, è stato seguito con interesse da una cinquantina di persone circa.

L’iniziativa che porta il nome de "Il cammino della linea gotica" è sapientemente diretta da Doriano Pela (chitarra classica) che si è avvalso della collaborazione di Francesco Coltorti (chitarra classica) e Lorenza Gattini (lettrice). Della parte tecnica si è occupato invece Andrea Meschini, che, insieme a Doriano Pela, è il promotore dell’iniziativa.

Il percorso si snoda lungo circa 500 km fra strade asfaltate, sterrate, mulattiere e semplici sentieri. Esso è diviso in otto segmenti che dal Tirreno portano all’Adriatico, attraverso l’Appennino Tosco-Romagnolo, partendo da Cinquale per arrivare a Pesaro. Il settimo che attraversa Badia Tedalda, narra il martirio dei Fratelli Bimbi, Sildo e Fré Luigi.

Vengono raccontate storie terribili caratterizzate dalla crudeltà dei soldati tedeschi, popolazioni trucidate, partigiani torturati. La manifestazione pare assuma il carattere dell’odio verso gli oppressori germanici, ma non è questo il messaggio che gli attori vogliono mandare. Alla crudeltà sconsiderata dei nazisti viene contrapposto spesso l’atteggiamento bonario di qualche soldato tedesco. Viene raccontato quindi il gesto colmo di pietà del sottufficiale Paul Riedel che salva una bimbetta appena nata (Leda) e muore, ucciso probabilmente dai suoi stessi soldati. Egli aveva pianificato la sua fine e ha voluto essere sepolto a Migiana.

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