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A Monte San Savino suonano 13 strumenti musicali originali del ghetto

Una grande emozione. In occasione della Giornata della Memoria 2016, domenica scorsa al teatro Verdi di Monte San Savino, in collaborazione con l’Associazione Salomon Fiorentino presieduta da Jack Arbib, è andato in scena lo spettacolo in musica...

Una grande emozione. In occasione della Giornata della Memoria 2016, domenica scorsa al teatro Verdi di Monte San Savino, in collaborazione con l’Associazione Salomon Fiorentino presieduta da Jack Arbib, è andato in scena lo spettacolo in musica Wiegenlied Ninnananna per l’ultima notte a Terezín, durante il quale ben tredici strumenti originali del ghetto recuperati hanno suonato le composizioni di Ilse Weber.

La storia

Dalla primavera del 2009, lo scrittore ed ebraista Matteo Corradini ha recuperato tredici strumenti musicali di marca Zalud appartenuti a musicisti ebrei deportati nel ghetto di Terezín e utilizzati nel ghetto nel corso del progetto di propaganda nazista. Realizzati tra la fine del XIX secolo e il 1942 a Terezín, gli strumenti hanno accompagnato il destino degli ebrei del ghetto, in particolare dei musicisti praghesi e tedeschi. La Pavel Zalud Orchestra, fondata da Matteo Corradini e diretta da Enrico Fink, ha suonato per la prima volta tutti insieme i 13 strumenti musicali, riportati alla vita, in un concerto-reading. Lo spettacolo è incentrato sulle musiche composte negli anni del ghetto, in particolare da Ilse Weber, e sul racconto dell’esperienza unica di Terezín. L’intreccio tra parole lette e musica, fa da filo conduttore tra le storie di alcune figure: ragazzi che resistono, uno scultore solitario, un giustiziato che in sogno si mette a parlare, una lampadina da accendere.

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