Proiezione di “City of God (Cidade de Deus)”
Dopo il successo delle tre precedenti serate, si conclude a San Giovanni Valdarno, nel quartiere di Ponte alle Forche Porcellno, la rassegna “La periferia al centro della scena”, dedicata alle realtà urbane nel mondo con proiezioni di film che rispecchiano i contrasti nei quartieri delle periferia in vari paesi: Francia, America e Brasile.
Martedì 3 dicembre, alle ore 21, presso la sala del Circolo ARCI di Ponte alle Forche si terrà la proiezione di “City of God (Cidade de Deus)”, un film brasiliano del 2002 diretto da Fernando Meirelles e Katia Lund ambientato nella famosa favela di Cidade de Deus a Rio De Janeiro. Il film descrive con estremo realismo la vita e le storie di personaggi usciti da un libro (l’omonimo romanzo di Paulo Lins riadattato per il cinema da Braulio Mantovani) a sua volta uscito dalla favela che riesce a trasmettere la dura vitalità che emerge dalla violenza quotidiana. Questo è l’approdo di Fernando Meirelles con un film capolavoro, già considerato la miglior opera del cinema brasiliano degli ultimi trent'anni, e anzi accostato a vere proprie pietre miliari del cinema occidentale.
L’iniziativa è inserita in “Rigenerazioni di quartiere”, un progetto pilota del Comune di San Giovanni con il contributo della Regione Toscana per il rinnovamento urbano e sociale del quartiere Ponte alle Forche e Porcellino con particolare attenzione alle aree verdi. City of God (Cidade de Deus), pellicola che ha avuto diverse nomination agli Oscar del 2004 e che si avvale di interpreti rigorosamente non professionisti, è un racconto (sviluppato in tre storie parallele) ambientato nella Citade de Deus, una favela di Rio de Janeiro progetto di urbanizzazione divenuto uno dei posti più malfamati della città, in un periodo che va dalla fine degli anni Sessanta alla seconda metà dei Settanta. La favela è il palcoscenico delle storie parallele di Buscapé e Dadinho, entrambi tredicenni ma mossi da ambizioni diversissime: il primo vorrebbe diventare fotografo, il secondo il più temuto criminale della città. Se Buscapé trova molti ostacoli nella realizzazione dei propri sogni, Dadinho diventa rapidamente padrone della favela e del narcotraffico con lo pseudonimo di Zé Pequeno. Tuttavia, la morte del suo braccio destro Bené e la violenza perpetrata ai danni della fidanzata del mite Galinha, il quale si aggrega a una banda per vendicare la morte del suo fratello minore per mano di Zé Pequeno, innescheranno una guerra tra bande dall'esito tragico.
Frutto di una sceneggiatura riscritta 12 volte e di una preproduzione durata 8 mesi per la scelta e l'addestramento di 110 tra ragazzi e adulti non professionisti, filmato in 9 settimane da Cesar Charlone in 16 mm, 35 mm e video, elaborato in 5 mesi di postproduzione con un montaggio frenetico che risente delle esperienze precedenti dell'esordiente Fernando Meirelles nel cinema sperimentale e nella pubblicità. Nella sua estrema violenza è un film che trascina lo spettatore sull'orlo dell'abisso senza fondo del Male.